Già lo sapete: ho la fissazione per bicicletta e per le borse da bicicletta. Non mi sono mai convito a procurarmene una di quelle che comodissime si agganciano sul portapacchi perché sono un maledetto masochista e computer, cuffie, spesa e scartoffie preferisco avercele sempre addosso.
Stanco della mia vecchia e scomoda borsa mi sono fatto un giro per capire quali fossero i principali protagonisti di un mercato che ho scoperto molto vivo e seguito. Ho capito che i produttori di Messenger Bag sono tantissimi così ho pensato: “Ma sta gente davvero ci campa facendo solo bike apparel? Ma i business manager di questi negozi sono consapevoli di quanto si parla di loro?”
A questo punto ho pensato che l’idea giusta sarebbe stata contattarne qualcuno e fargli un paio di domande per poi mettere tutto nero su bianco in una serie di interviste ai produttori di borse da bici.
Mission Workshop
La prima realtà che ho contattato è stata Mission Workshop.
Mission Workshop è un’azienda di San Francisco nata tre anni fa da una costola di Chrome (spero di riuscire a parlarvi anche di loro) che si è rapidamente affermata come la produttrice delle borse più cool e resistenti al mondo.
Sono stato spinto a rivolgermi prima di tutto a Mission Workshop perché affascinato dalla comunicazione che si intravede fra le pagine del sito.
Ho mandato una mail a info@ e dopo solo pochi giorni mi ha risposto Lyle, international sales e maketing manager, che si è rivelato subito molto disponibile a rispondere alle mie domande. Speravo di riuscire a concludere l’intervista in pochi giorni ma un viaggio di Lyle in Asia ha dilatato parecchio i tempi.
Ciao Lyle, piacere di conoscerti, sono Stefano.
Hey Man! Piacere mio.
La prima domanda mi ha tolto il sonno per giorni. Come mai Mission Workshop: pensate di essere ispirati da una particolare missione o da un particolare modo di lavorare?
Niente di tutto ciò. Semplicemente il nostro laboratorio (workshop) si trova nel bel mezzo del quartiere Mission di San Francisco.
Ok, facevo meglio a dormire! Cominciamo dall’inizio: da dove nasce Mission Workshop?
Tre anni fa due ragazzi (Mark Falvai e Bart Kyzar ndr) hanno deciso di iniziare a produrre una borsa diversa dalle altre, che potesse regalare qualcosa in più.
Direi che per farlo però hanno dovuto rimboccarsi le maniche.
Già. Da quella necessita è nata Mission Workshop. All’inizio l’idea era di produrre solo pochissime linee di borse. Mai previsione fu più sbagliata: in tre anni MW si è dilatata in maniera impressionante e ora i modelli di borse sfiorano le 20 unità e a questi si sono affiancati anche abbigliamento e accessori.
Da quali borse siete partiti.
I primi prodotti disegnati sono stati Vandal e Rambler. Due zaini modulari espandibili appositamente creati per la bicicletta. Prodotti uguali ma di misure diverse.
Perché proprio uno zaino?
Perché lo zaino, unito alla bicicletta, ti permette di sognare.
Mi spiego. Con uno zaino in spalla tu non ti stai semplicemente spostando, ma stai portando con te tutto il necessario per viaggiare, scoprire, esplorare.
Quindi è proprio questo spirito che vi muove nello spingere nuovi prodotti sul mercato.
Nono. Noi non spingiamo nulla sul mercato, vogliamo solamente costruire prodotti perfettamente adatti a chi li userà. Proprio per questo, prima di vendere i nostri accessori, li sottoponiamo ad una intensa fase di test. Nessuna sorpresa per chi usa MW.
E qual è la borsa che preferisci?
Non me lo chiedere. Ti dico solo che le ho tutte.
Da San Francisco e dagli Stati Uniti la vostra attività si è fatta conoscere in tutto il mondo. Avete punti vendita in Europa, America Latina, Australia e da poco vi siete mossi in Asia per un bel viaggetto promozionale. Poi i vostri video sono ambientati nelle più importanti città del pianeta, da Parigi a Berlino passando per Amsterdam e Tokio. Vi divertite proprio a girare.
Sì. Andarsene in giro alla ricerca di nuovi amici è una delle prerogative. Con la nostra attitudine internazionale e borse perfette non è difficile farci conoscere anche a livello commerciale: tutti amano i prodotti di qualità.
A proposito di geografia: ma per quale motivo i principali produttori di Messenger Bag sono tutti di San Francisco?
Perché San Francisco è perfetta: un sacco di gente si muove solo in bici e tutti sono molto attenti al design. È una questione di stile e comodità.
Quindi San Francisco è una città bike friendly?
Decisamente. Anche se bisogna sempre dare un occhio alle macchine.
Che bici usate voi di Mission Workshop?
Tutte. Fra di noi c’è chi usa la mountain bike, chi la bici da corsa. Ovviamente non mancano i malati della fissa, i giocolieri della bmx e gli spericolati del downhill.
E nessuno ha la macchina.
Nono. Io la macchina ce l’ho: un gigantesco truck che mi porta in lungo e in largo. Un truck perché non voglio limiti, gigantesco perché ci devo mettere dentro le mie bici.
Nel vostro quartier generale convivono diverse realtà: fotografi, startupper, il fantastico Bicycle Coffee. Come mai?
Abbiamo un sacco di amici. Sai com’è, i creativi adorano stare insieme.
Per questo avete un angolo bar nel vostro negozio.
Vogliamo creare un’atmosfera dove la gente possa tranquillamente stare insieme e chiacchierare. Alla fine basta mettere a disposizione caffè e birre fresche.
Sembra un ambiente molto ospitale. Quindi magari se vengo a trovarvi potreste addirittura offrirmi un posto o regalarmi una borsa.
Non ti allargare. Una birra mi sembra più che sufficiente.