La notte tempestosa, trascorsa mettendo a dura prova tutte le tende, al nostro risveglio aveva lasciato spazio ad una fresca mattina di sole. Zig zagando tra un picchetto e l’altro c’era chi dormiva teneramente abbracciato all’anima gemella, chi si apprestava a raggiungere la toilette con spazzolino e dentifricio e chi in pigiama ritornava dal bar con il caffè in mano. Frammenti di intimità condivisi tra tutti, ed è questa l’immagine più bella che ci siamo portati a casa dal camping. Musicalmente, la giornata del sabato prevedeva per noi: Offlaga Disco Pax, Kraftwerk e Aphex twin. Gli Offlaga, hanno portato con se un trio di archi e un ballerino d’eccezione. Anche loro, come i predecessori Marta sui tubi, di fronte ad un grande palco hanno optato per un live più sostanzioso, benchè la sostanza degli Offlaga risieda nelle intense storie raccontate. Un live un pò breve per gustare appieno le atmosfere malinconiche di synth e chitarra. Onomastica e Roberspierre concludono, come solitamente accade.
Difficile decidere se i big della serata siano stati i Kraftwerk o Aphex Twin, se i primi hanno aperto il laptop set di Aphex, vale anche che quest’ultimo ha dato degna conclusione al trip dei Kraftwerk. Volendola vedere in chiave storica potremmo invece dire che abbiamo vissuto in poche ore una possibile evoluzione dell’elettronica, dagli anni 70 ai 90. E se c’è una libera associazione che la mente scaturisce di fronte al live dei Kraftwerk, è con lo scenario da terza rivoluzione industriale: l’elettronica musicale è figlia della tecnologia informatica. La creatività però ancora no, e sono le idee che partorisce la mente a fare la differenza. I Kraftwerk, sembrano vivere in un passato -presente dove l’effetto vintage dei loro bellissimi visual (font + immagini) rimanda alle algide forme bahuaus e i suoni robotici mischiati a dolciastre melodie elettroniche rimbombano nello stadio come assolutamente attuali. E questo è impressionante. Dalla dichiarazione d’intenti con Man Machine passando per Tour de France e la stupenda Radioactivity, fino a quando con Robots, le macchine conquistano il potere on stage prendendo posto dietro i 4 laptop. Partendo dai Kraftwerk e arrivando agli artisti più giovani, è evidente che l’elettronica ha uno spirito creativo che vive al meglio quando si unisce a delle immagini che ne alimentano il movimento, inteso come viaggio, tra l’onirico e il fantascientifico.
Lo sa più che bene Aphex Twin, seconda guest della serata in ordine di apparizione temporale. Il suo laptop set livornese è iniziato in maniera soft, quasi un ambient innocente, ma poi senza accorgercene siamo stati trascinati nel vortice che a poco a poco ha aumentato i suoi beat e ha invaso lo stadio spingendosi fino alle porte della tecno. Aphex Twin ci ha portato esattamente dove voleva, in quella fase in cui qualunque cosa avesse combinato con la sua consolle noi l’avremmo seguito incondizionatamente, e infatti siamo rimasti inermi a guardare i suoi video shock, come fosse tutto assolutamente normale.
A conclusione del festival è salito sul palco dj Ralf, per gli irriducibili. Noi siamo invece ritornati per l’ultima volta verso il camping, pensando che anche quest’anno Italia Wave ci ha dato soddisfazione, grazie anche all’organizzazione puntuale ed efficiente, che non è mai un dettaglio trascurabile.
Foto Kraftwerk by Alberto Canarecci. Grazie Albi!