Cosa stai facendo? Cosa stai pensando? Cosa stai provando? Sono queste le domande che giorno dopo giorno i social network ci rivolgono nello spazio bianco dove inserire il nostro status. Sono le domande che Ivan Olita ha ripreso per alimentare il suo progetto collettivo di arte pubblica, chiedendosi come i linguaggi dei social network stiano cambiando il nostro linguaggio e il nostro modo di mostrarci agli altri. Nelle diverse fasi di realizzazione, il progetto IS, Identità Sociale, ha chiesto ai cittadini di Milano, con un tam tam crescente che ricorda da vicino i fenomeni della condivisione digitale, di farsi fotografare e di condividere uno status, appunto, un pensiero o un modo di stare al mondo, trasportando la vetrina personale che ciascuno di noi ha su Facebook o Twitter nel tessuto della città, sui cartelloni accanto alla pubblicità, sulle fiancate degli autobus, lungo le banchine della metropolitana. “Con la nascita dello status update i 15 minuti di celebrità di Warhol sono diventati infiniti”, questo il concept di base del progetto, che cerca di fermare in una fotografia il flusso “vivente” dei cambiamenti di status nell’ambiente digitale. Se non infiniti, quei 15 minuti sono quantomeno rinnovabili ad ogni aggiornamento del profilo. Cosa succede quando lo status update viene fotografato? Che il flusso e il divenire digitale si arrestano per cristallizzarsi in una sola foto, un solo status per ogni volto, un ritratto che parla però un linguaggio contemporaneo, rapido, “pubblicitario”. Il carattere di continuità sta qui nella potenziale crescita esponenziale dei partecipanti, proprio come accade in un social network. Il linguaggio del web 2.0, con i suoi contenuti prodotti dagli utenti, riempie così lo spazio vuoto messo a disposizione dall’arte.
Per saperne di più:
www.identitasociale.com