Dopo l’anteprima, tenutasi ad Aprile in occasione del Fuori Salone 2010 al Milano Design Village in Zona Tortona, è ora possibile apprezzare on-line l’originalità di Sessantuna – Tavolo Italia 2011 , un’opera che assembla in sé con audacia l’estro artistico e la celebrazione storica . Un progetto creativo che plasma una moderna Italia Unificata con una collezione di sessantuno tavoli numerati secondo l’ordine in cui i territori della Penisola vennero annessi nel 1861.
Gaetano Pesce e Cassina rivisitano il tavolo Sansone, ormai fuori produzione, riproponendolo in sessantuno modelli unici, personalizzabili e colorati in resina. Esemplari che se idealmente congiunti ricostituirebbero la forma di un’Italia, di 25 per 20 metri, dalle coste frastagliate e dalle numerose isole. Tavoli o complementi d’arredo dalle gambe indipendenti e orientabili da poter impreziosire con serigrafie, disponibili presso i rivenditori Cassina di tutto il mondo e che potranno essere acquistati o direttamente o tramite offerte on-line. Un originalissimo modo di celebrare i 150 anni dell’Italia riunita. Sessantauna è anche su Facebook, con una fan page tutta sua.
Soltanto un’edizione speciale di cinque tavoli, i più rappresentativi della storia risorgimentale (Torino, Prima Capitale del Regno – Milano, Le Cinque Giornate – Genova, Mameli compone l’inno d’Italia – Marsala, Sbarco dei Mille – Teano, Incontro di Garibaldi e Vittorio Emanuele II), riporterà frasi e citazioni storiche scelte direttamente dall’Artista e sarà battuta in aste. Il primo tavolo: Torino, infatti, sarà venduto durante l’asta tematica “Italia”, dalla celebre Casa d’Aste Phillips de Pury, in giugno a Londra. I restanti in aste successive che si terranno a New York e a Londra fino a Giugno 2011.
Sessantuna è un omaggio all’Italia ed esalta la sua femminilità attraverso un processo creativo e attraverso le parole del “Maestro” Gaetano Pesce, che dichiara “Il mio modo di pensare il futuro è femminile; il maschile ha fatto la storia e fatto molte cose belle e importanti, ma oggi forse rischia di ripetersi. Per rinnovarsi la storia ha bisogno di diventare femminile…”. Amanti dell’arte vi consiglio la sua intervista.