E’ vero, ultimamente gli chef sono trattati da superstar, partecipano a trasmissioni, eventi, mostre, infilano le proprie creazioni in qualsiasi ambiente fusion, da esposizioni a mostre a caffè letterari con tanto di dimostrazioni culinarie e degusta-aperitivi. Spezzare una lancia per René mi sembra, però, un dovere: il suo ristorante, il Noma di Copenhagen, ha vinto nel 2010 l’ambìto premio di “migliore del mondo” indetto da S.Pellegrino. Il segreto? Nessun segreto, il giovane cuoco (solo 33 anni!!) deve l’onore e il successo alla gavetta, fatta di molteplici tappe che toccano le roccaforti mondiali del gusto, prima fra tutta ElBulli di Ferran Adrià, unita alla sua naturale dote e propensione per la sperimentazione radicata nel territorio.
Si può dire a chiare lettere, infatti, che il giovane abbia reinventato la cucina del Nord, così aspra e pungente, ruvida se paragonata ai sapori mediterranei così rassicuranti e facili da capire. Redzepi ha saputo esplorare e decifrare le potenzialità dei sapori nordici, creando combinazioni selvatiche e stravaganti, che svelano una profonda ricerca dei sapori. Curiosate qui!