Più che di un jeans e una maglietta, il mondo Wrangler ci veste di un immaginario, quello che appartiene alle valli sconfinate degli Stati Uniti attraversato da enormi stradoni percorsi da giovani sognatori che dagli anni ’50 ad oggi hanno indossato, appunto, soltanto un denim e una t-shirt per la loro avventura on the road. Il New Folk torna di moda. Dalla musica alle passerelle, passando per il cinema, camicie a quadri e jeans decolorati riempiono gli armadi dei più “selvaggi”. Tutto ci rimanda a quell’atmosfera oltre oceano. Visitando il sito ufficiale del marchio, due giovani si inoltrano in un viaggio che li porta, con il loro pick up da New York a Los Angeles mentre dune, motel, laghi, deserti, distributori di benzina e la west coast americana fanno da sfondo.
L’americanità emerge con prepotenza in tutte le campagne pubblicitarie targate Wrangler. Una pioggia di awards ha investito il brand nel 2010, il quale è stato premiato dalla LIA (London International Awards) e dal Global Fashion Award di New York per RED, l’ultimo capitolo del piano di comunicazione We Are Animal, in cui uomini e donne vengono catturati in un lago di acqua rosso sangue. Ciò che maggiormente salta all’occhio è lo stretto rapporto che il brand americano instaura con l’arte. A partire dalla collezione FW11, Wrangler Blue Bell legherà la propria immagine ad un artista, designer o architetto americano contemporaneo partendo dalle origini del marchio che ha fatto la storia del denim americano. David Buckingham sarà il primo: artista new pop che riutilizza vecchi materiali industriali per installazioni artistiche e i cui colori pop vengono riproposti negli outfit Blue Bell. Pantaloni a costine ed effetto consumato uniti a camicie blu in denim o chambray e giacche da motociclista costituiscono lo scheletro dello stile Wrangler- Blue Bell, uno stile che a nostro avviso non passerà mai di moda. Un marchio è una storia…