Argomenti molto cari a Polkadot sono il riuso e il riciclo di materiali. Organizzata da Zabar in provincia di Bari, Uso Mano è stata, è e molto probabilmente sarà, una mostra itinerante di autoproduzioni, realizzate interamente in carta, sulla carta e con la carta, considerata quindi non “solo” supporto ma anche elemento modificabile nello spazio. Tutto ciò privilegiando processi manuali e a basso costo, che possano essere facilmente replicabili e che riescano a fornire uno spunto per il recupero e il riuso di materiali di scarto. Mossi dall’interesse e dalla curiosità abbiamo intervistato gli organizzatori di Zabar.
Cos’è zabar?/Di cosa vi occupate?
Zabar è un gruppo aperto di designer, per lo più progettisti grafici, che condividono una visione del progetto fondata sul riuso, l’autoproduzione, la collaborazione, lo scambio di saperi e l’attenzione all’ambiente. Spesso nel mondo del design il progettista si confronta con tecnologie che non padroneggia completamente e con processi produttivi in cui può intervenire solo in parte. Il design invece non dovrebbe limitarsi all’uso di processi consolidati, ogni designer dovrebbe crearne di nuovi, regalandosi la possibilità di intervenire in modo diffuso su ogni singola fase del processo.
Una profonda conoscenza delle tecniche e dei materiali, propri e impropri, unita alla possibilità di sperimentare concretamente, di toccare, di sporcarsi le mani, è la condizione necessaria per la definizione di nuovi processi produttivi, più etici e sostenibili. Zabar ha perciò assunto la forma di un laboratorio, di un centro di ricerca in cui intrecciare approccio artigianale e approccio industriale, mischiando analogico e digitale, aprendosi a modalità comunicative ibride legate alla produzione seriale non necessariamente su larga scala, senza però diventare produzione d’élite.
Da dove nasce questa volontà?
Uso Mano è nata dalla necessità di creare una rete di persone con interessi affini a quelli di Zabar, e di diffondere un atteggiamento più consapevole rispetto al consumo e al riuso di materiali che appartengono alla quotidianità come può esserlo la carta.
Sono previste altre tappe dell’evento?
Al momento ci sono due tappe confermate: a Bari dal 3 all’8 Aprile per la Sustainable Week dell’Aiesec (youthchange.it), e a Fabriano dal 10 al 12 giugno per R.I.P.Arte, festival di arte e cultura dal basso; non escludiamo la possibilità di tappe intermedie.
L’immancabile domanda..”progetti futuri”?
Vogliamo continuare ad applicare il nostro approccio anche a progetti su commissione, in particolare per committenze con cui condividere una visione etica della produzione, com’è già accaduto nel caso della comunicazione per BioRitmo/EcoFestival . L’intenzione è anche di continuare a proporre Uso Mano in altri luoghi e di arricchirla sempre di nuovi progetti, perciò invitiamo a inviarci proposte. Stiamo inoltre lavorando nel campo dell’editoria (contiamo di uscire a breve con le prime pubblicazioni) e stiamo organizzando dei workshop di autoproduzione su diversi temi, dalla tipografia all’editoria alla fotografia al suono; il prossimo, che si terrà a Bari durante la Sustainable Week dell’Aiesec, sarà Ready Type Made, in cui oggetti recuperati e decontestualizzati saranno utilizzati come timbri per realizzare alfabeti modulari.
Ringraziamo Zabar per la disponibilità e vi invitiamo a mandare i vostri progetti alla pagina opencall. Date un’occhiata alle foto dei progetti sul loro flickr!