Si conclude il ciclo espositivo del progetto “Terre Vulnerabili” presso l’Hangar Bicocca di Milano. Questa volta con Surasi Kusolwong, artista tailandese noto per la sua estetica del kitsch, che con Ping—Pong, Panda, Povera, Pop—Punk, Planet, Politics and P—Art arricchisce il grande spazio dell’Hangar con una cinque tavoli da ping-pong dove i visitatori potranno attivare relazioni e scambi con racchetta in mano. Un gesto non solo performativo ma anche politico. Dietro la sua critica alla società contemporanea si cela un inno alla memoria, individuale e collettiva, conscia e inconscia, rappresentata dai numerosi oggetti di uso quotidiano che cospargono i tavoli da gioco. La comunicazione tra l’emittente e il ricevente (simboleggiata dal palleggio del ping-pong), così, viene alterata da fattori di disturbo e nello stesso tempo potenziata dal rimbalzo che crea sempre nuove accelerazioni. La connessione delle persone è una ragnatela fatta di cultura, memoria e immaginari. P-Art, appunto, l’Arte delle Persone.
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