In occasione della sua prima mostra personale curata da Rossana Calbi presso lo spazio espositivo Studio 21 a Salerno, ho avuto l’opportunità di intervistare la solare Valentina Zummo, che, quasi un anno fa, mi aveva conquistato con le sue affascinanti illustrazioni oniriche durante un workshop di pittura al Circolo degli Artisti di Roma.
1. Prendendo spunto dal titolo della tua personale WANNABE ZUMMO, siamo curiosi di sapere cosa vuol dire essere Valentina Zummo e quali caratteristiche ti hanno aiutato a diventare un’artista di riferimento nel panorama del pop surrealismo italiano.
Non sapevo di essere un’artista di riferimento, comunque grazie. Il titolo della personale è nato per gioco insieme ai proprietari della galleria, Elena Di Legge e Francesco Petrosino, e alla curatrice della mostra, Rossana Calbi. Volevo un titolo spiritoso e semplice, due aspetti che ritrovo nel mio carattere. Una caratteristica può essere quella di mantenere sempre la giusta rotta, di concentrarsi sull’obiettivo e di dipingere sempre e dovunque, ma rimanendo con i piedi ben piantati per terra.
2. Nel 2004 ti eri confrontata con il mondo del tatuaggio presso lo Psycho Tattoo Studio di Roma, oggi la tua personale viene ospitata dallo Studio 21 Tattoo&Art Gallery di Salerno: che connessione c’è tra illustrazione e tattoo art?
Il tatuaggio mi ha sempre affascinata. Negli ultimi lavori l’influenza del tattoo è tornata, credo siano state proprio le diverse collaborazioni con Studio 21, che propone un originale connubio tra arte e tattoo, a farla riaffiorare. Sono due forme d’arte che si compenetrano.
3. E tra Arte e Musica?
La musica è una forma d’arte. Quando dipingo sento il bisogno di ascoltare musica, in questo modo riesco più facilmente ad esprimere le mie idee. Avendo un compagno musicista, il bassista dei A Modern Safari, le colonne sonore che posso scegliere per i miei sogni sono svariate.
4. Un’atmosfera onirica avvolge tutti i tuoi lavori, di fronte ai quali il mio cervello si ripete in loop la stessa domanda: “Sogna per non sognare?”
Molto spesso nelle mie opere rappresento i miei sogni, ma questo lo so solo io. In essi trovo ispirazione e conforto perché mi aiutano sia nella pittura che nelle scelte di vita. Riesco a vedere le cose più chiaramente durante il sogno.
5. Alcune opere presentano inquietanti dettagli noir in netto contrasto con gli occhioni languidi dei personaggi da fiaba: si tratta di orribili sogni o delicatissimi incubi?
Non sempre l’accostamento è voluto: nei miei quadri parlo delle mie emozioni. Dentro ci finisce di tutto, in alcuni casi spicca più la parte solare e positiva, mentre in altri mi sento di rappresentare momenti più tristi, come il dolore per la perdita del mio piccolo amico a quattro zampe. In generale sono una persona ironica e auto-ironica, come dimostro per esempio nella mia opera “Zummo Fish”, dove mi sono ritratta sotto forma di pesce. Quindi non rappresento affatto degli incubi.
6. La sperimentazione polimaterica dei supporti che scegli per le tue illustrazioni stride con il senso di smaterializzazione dell’immaginario rappresentato: che sia un modo, nella totale libertà dei contenuti, di rimanere parzialmente agganciata ad una realtà concreta?
È semplicemente una scelta tecnica. Tra i vari supporti testati in passato, il legno è quello che preferisco in assoluto. Lo trovo più stimolante per i vari effetti che mi ha regalato.
7. Come Renoir, Goya, Théophile-Alexandre Steinlen, Franz Marc, Botero, Warhol, anche tu non sei riuscita a sottrarti al fascino del mondo felino.
Sicuramente in una precedente vita devo essere stata un gatto, tale è il mio amore per loro. Ho sempre voluto vivere con tanti gatti; amo anche gli altri animali, ma loro sono delle creature magiche per me. Ne approfitto per salutare il mio gatto Kenny che è un vostro affezionato lettore!
8. La figura femminile è per te un’inesauribile fonte di ispirazione: che sia un metodo per indagare una realtà interiore ancora oscura e controversa prettamente femminile?
È un po’ come in guerre stellari: tutti abbiamo dentro una forza oscura e una positiva, la differenza è che i cattivi sono sempre vestiti meglio!
A parte gli scherzi, a volte parto dall’idea di un autoritratto, altre volte dipingo soggetti femminili diversi da me, ma a lavoro completato mi accorgo che in tutte loro c’è qualcosa che mi rappresenta.
9. Di quali personaggi si popolerà in futuro l’universo di Valentina Zummo?
Dopo tutto quello che vi ho rivelato, provate ad essere una Zummo e lo scoprirete!
TRANSMISSION_06: VALENTINA ZUMMO
01-Crosstown Traffic/Jimi Hendrix
02-Jump In Line (Shake, Shake Senora)/Harry Belafonte
03-It’s A Man’s, Man’s, Man’s World/James Brown
04-Carmencita/Devendra Banhart
05-People Are Strange/The Doors
06-Lovelite/A Modern Safari
07-My Girl/The Temptations
08-Mon Manege A Moi/Edith Piaf
09-Little Green Bag/George Baker Selection
10-Since I’ve Been Loving You/Led Zeppelin
11-Shine on/LivtheKid
12-Sympathy For The Devil/The Rolling Stones
13-Prenda Del Alma/Los Lobos
14-Ring Of Fire/Johnny Cash
15-Always On My Mind/Elvis