Una sala di specchi e poche modelle, sedute e immobili, al servizio di chi le guarda. Abiti fluidi arricchiti da plissé e georgette, gioielli rock&roll e fantasie ricavate dall’estetica del tatoo vintage. Il mondo di Alessandra Facchinetti irrompe, libero come non mai, nella collezione 1.02 di Uniqueness (presentata sabato in Triennale a Milano) dove l’intero immaginario della designer è mescolato fino a creare uno scrigno colmo di ricordi romantici e decadenti. Questa stanza delle meraviglie è stato concepito come un vero e proprio set in cui, stavolta, gli spettatori erano in azione.
L’ambiente onirico concepito dalla stilista, però, non rimane intrappolato nella sua immaginazione, ma è condiviso con gli outsider, ovvero coloro che sono fuori dal suo atelier. Con il progetto Uniqueness Cast, Alessandra ha scelto di renderci partecipi del processo creativo delle sue collezioni chiedendoci di ispirarla con contenuti direttamente caricabili sul suo diario online. Seguendo il tema proposto dalla stilista, gli utenti potranno consigliare immagini e video affini diventando attori (e non più spettatori) del gioco della creazione. Il progetto user genereted è, in questo caso, una proposta inclusiva, così come lo strumento utilizzato, il web. Sfogliando il Diary, infatti, ci si scopre vicini ai gusti artistici, musicali, grafici e illustrativi della designer con cui si instaurano uno scambio empatico di emozioni e un territorio di confronto. La prima tematica lanciata sul sito è Decadence & Romance , seguita dal flusso di immagini uploadate dai visitatori (compreso il mio!).
Con Uniqueness, inoltre non esistono più la stagionalità e le tempistiche del mercato della moda. Le creazioni della Facchinetti saranno direttamente acquistabili sul sito del brand con un turn over veloce di abiti in shop.
Le porte virtuali dell’atelier Uniqueness sono state aperte, ora tocca a noi entrarvi!