“Il passato non è affatto morto, anzi non è nemmeno passato!”
(Owen Wilson in Midnight in Paris, Woody Allen)
Difronte alle colossali installazioni di Lorenzo Petrantoni, il tempo sembra fermarsi in un patchwork di immagini ereditate dal passato e contaminate con l’immaginario del presente. Grafico ed illustratore classe 1970, nato a Genova e formatosi a Milano, ha conquistato con la sua ricca gamma personale di greche e motivi grafici il panorama internazionale collaborando con le più importanti testate come il “Time”, “El Pais”, “Wall Street Journal”, “Washington Post”, “Sole 24 Ore”, “El Pais” e con brand quali “Nike”, “Coca Cola”, “Coin”. Un sapore di altri tempi si coglie nelle sue stampe che profumano di 19° secolo e che regalano un viaggio in tempi romantici e di splendore culturale.
In occasione della sua ultima personale “Timestory” presso il Refettorio delle Stelline a Milano, inaugurata il 2 marzo e aperta fino all’1 aprile, Petrantoni concepisce un’installazione composta da un monumentale collage di ritagli di vecchi giornali animati da meccanismi in movimento che scandiscono il tempo. Timestory è affiancata dalle famose stampe dell’artista che hanno sancito il suo successo nel mondo.
Tra queste, la sua ultima collaborazione con Swatch, storico marchio di orologi che dialoga con l’arte dagli anni ’80 e che ha realizzato collezioni speciali attraverso l’apporto di grandi star come Keith Haring, Kiki Picasso, Alfred Hofkunst, Mimmo Rotella, Alessandro Mendini, Ivan Navarro e Jean-Michel Othoniel. Stavolta, Lorenzo Petrantoni ha realizzato 5 orologi abbelliti con decori, caratteri, lettere e simboli del 19° secolo, rigorosamente in bianco e nero e stampati sul morbido silicone e sulle superfici in plastica.
Colore, bellezza, sogno, verità, stile, invenzione e contemporaneità racchiudono il fascino dei tempi passati in cui ognuno di noi si rifugia nelle sue notti di fantasia.