Succede che navigando nella rete Frieke Janssens, una giovane fotografa belga, s’imbatta in un video bizzarro. Un video di un bambino indonesiano di poco più di due anni che fuma come un turco mentre mostra tutto il suo repertorio di acrobazie da fumatore-scafato roteando con abilità circense sigarette tra le dita della mano, con annessi anelli di fumo. Il bambino fuma due pacchetti di sigarette al giorno. Gliele compra suo padre che gli ha insegnato a fumare a 18 mesi e che ora lo fa esibire orgoglioso davanti alle telecamere.
Succede che quel video continui a rimbombarle nella testa, che la porti a riflessioni sulle differenze culturali tra l’oriente e l’occidente mettendo in dubbio la nozione che essere fumatori sia un’attività principalmente da adulti.
Nasce così la serie dei ritratti Smoking Kids.
I fumatori adulti sono considerati una norma sociale. Mentre Frieke vuole focalizzare il suo punto di vista sulla questione del fumo in se stessa, consapevole che immortalare dei bambini che fumano avrebbe avuto un impatto surreale sugli spettatori. Vuole obbligare gli spettatori a concentrarsi sull’atto del fumare piuttosto che fare delle congetture sulla persona che lo sta facendo. Per questo motivo nei suoi scatti gioca con la facilità di riconoscimento di iconografie di mondi passati, dove forti erano il fascino e le motivazioni psicologiche legate al fumo. Fumare come atto di seduzione, come segno di appartenenza sociale o di ribellione. Fumare come protesi del potere o simbolo di degenerazione morale.
L’estetismo (il fascino) del fumo e del particolare modo in cui i fumatori gesticolano, le loro mani, la loro postura, non può essere negato, ma tra le differenti tribù dei Smoking Kids – Glamour, Jazz e Gli Emarginati – si fa cenno agli aspetti meno attrattivi, alla sottile linea di equilibrio tra il fascino e la bruttezza del fumare.
Frieke Janssens è una giovane fotografa belga. Si occupa principalmente di lifestyle, sociologia e stereotipi. Provocatoria e ironica. In ogni suo lavoro c’è la tendenza alla drammatizzazione attraverso l’utilizzo teatrale della luce e la spettacolarizzazione dell’assurdo. Ricerca la verità ridicolizzando le infrastrutture dell’animo umano, enfatizzando la messa in scena del quotidiano.
* Per gli scatti fotografici non sono state usate vere sigarette al loro posto sono stati utilizzati gessetti e bastoncini di formaggio, candele e incensi provvedevano a creare l’effetto fumo.
video backstage