A Bari da qualche mese si respira arte contemporanea anche tra le strade del centro storico, da quando la passione di due giovani amanti dell’arte è riuscita a concretizzarsi dando vita alla galleria Doppelgaenger. Diversamente da quanto spesso succede in questa terra, dove chi vuole vivere d’arte è spesso costretto a partire, o a vedere le proprie idee sempre un sogno irrealizzabile. Una bella sorpresa quindi poter apprezzare arti figurative, performance e installazioni nel cuore di Bari vecchia: è Palazzo Verrone ad ospitare la galleria, un tempo casa-torre medievale e poi palazzo gentilizio rinascimentale.
500 metri quadri disposti su tre piani, un pò casa un pò luogo espositivo che offre dimora alle arti del contemporaneo, ma anche ai galleristi ( Antonella Spano e Michele Spinelli) e ad i loro artisti: il progetto Xenia mira infatti ad accogliere l’artista, durante il periodo di installazione/produzione, rendendolo così un “membro temporaneo” dello spazio artistico/abitativo. Antonella ci ha raccontato qualcosa del nuovo punto di riferimento per chi ama l’arte a Bari.
1. Come è nata Doppelgaenger, e come indirizzate le vostre diverse esperienze ad un medesimo fine?
Doppelgaenger è nata dall’incontro di due giovani innamorati dell’arte contemporanea, che hanno condiviso il grande sogno di costruire una realtà internazionale nella propria terra d’origine.
Non è difficile chiudere il cerchio delle nostre esperienze: ogni progetto, ogni persona ed ogni gioia diventa un tassello importante della storia della nostra galleria.
2. Vi confrontate con un contesto provinciale. Può “l’arte” influenzare o definire l’identità di un territorio?
L’arte può influenzare l’identità del territorio nella misura in cui riesca ad avvicinare a sé i curiosi, creando nuovi punti di vista.
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