Dal 6 ottobre 2012 al 20 gennaio 2013, il Moderna Museet di Stoccolma ospita uno dei fotografi più interessanti degli ultimi anni. Classe 1968, il Tedesco Wolfgang Tillmans, racconta gli ultimi suoi vent’anni di lavoro nella più importante istituzione per l’arte moderna svedese. É considerato come l’uomo che ha esteso i confini della fotografia ridefinendo il mezzo fotografico come un’opera d’arte. Ha iniziato il suo lavoro agli inizi degli anni 90, con le immagini apparentemente mondane di soggetti colti nella loro quotidianità.
Dopo aver studiato in Inghilterra ha pubblicato per importanti magazine quali i-D, Spex, Interview e il celebre gay magazine ButtMagazine – oggi quelle immagini sono trendsetters per la giovane generazione 1990 e sollevano spesso importanti questioni riguardanti subculture e identità sessuale.
Da quel momento, Tillmans ha approfondito la sua investigazione espandendo il reame della fotografia e ridefinendo il mezzo in forma d’arte. Ha la capacità di muoversi liberamente tra immagini della Club scene berlinese, manifestazioni politiche, grattacieli ad Hong Kong; tutte con lo stesso tono spregiudicato. Allo stesso tempo, le sue immagini esplorano la fotografia di per se, come un mezzo ma anche come materiale e processo. Di recente la sua arte ha preso direzioni differenti, toccando nuovi argomenti che guardano a moderni panorama affiancati ad immagini astronomiche passando per sensuali cieli notturni.
Il lavoro dell’artista, inoltre, esplora nel profondo la fotografia astratta. Freischwimmer e Silver, per esempio, sono create direttamente nella camera oscura e rompono l’equilibrio tra scelta e casualità.
Interessante il suo lavoro sull’esposizione stessa, che rivela nuovi modi di comporre lo spazio nel contesto museale. La mostra al Moderna Museet racconta questo ed altro, ne rimarrete di sicuro affascinati, come ne sono stato io.