Il tutto nasce dentro una cantina dove di finestre ce ne sono solo due.
Un piccolo scorcio attraverso il quale si possono osservare le scarpe di centinaia di persone che camminano tutti i giorni.
Si tratta di un gruppo di ragazzi che rifiutano di essere intrappolati nella definizione di artisti e fanno Street Art in modo non convenzionale.
Il logo, che ha una calligrafia elementare, prende il nome di SBAGLIATO con la “O” impercettibilmente ruotata, ed è dietro questa piccola percezione che si cela l’idea madre intorno alla quale si sviluppa il progetto.
Tramite queste finestre virtuali che attaccano sui palazzi, ponti di Roma e non solo “riqualificano” quelle facciate edilizie un po’ vintage della capitale ricoprendole di nuovi significati.
Non ci sono manierismi artistici è una citazione dentro la “non citazione”, è un prodotto made in Italy che gli artisti sono fieri di sottolineare.
E’ un’arte che parla a tutti, dal bambino che si stupisce ed esclama: “wow !”, all’interlocutore più critico, che in quell’installazione non vede solo una finestra “insolita” ma uno degli infiniti punti di vista che l’arte ci suggerisce.
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