Non c’è di che preoccuparsi: quella che in realtà c’è, dal 23 novembre, in Triennale a Milano è una ampia mostra dedicata alla storia, ormai centenaria, del mitico Conte Dracula. Nel 1912 si celebra, però, il centenario della morte di Bram Stoker, scrittore del romanzo (datato 1897), ed è per questo avvenimento che l’esposizione è stata realizzata.
Quella che abbiamo potuto visitare durante la presentazione è sicuramente una mostra interessante, con diversi spunti di approfondimento, anche storico, e numerose chicche, soprattutto legate all’universo smisurato generatosi attorno al romanzo di Bram Stoker. Autore a cui, meritatamente, viene dedicato ampio spazio, con la presenza di manoscritti originali, bozzetti e riferimenti biografici, essendo di fatto l’artefice del connubio fra Vlad L’Impalatore (un mitico condottiero balcanico vissuto nel XV secolo) ed il vampirismo, cioè il Conte Dracula per come è universalmente conosciuto.
La prima parte dell’esposizione, “La realtà dietro il mito”, a cura di Margot Rauch, conservatrice del Kunsthistorisches Museum di Vienna, avvolta in un involucro scuro e suggestivo (com’è giusto che sia per una mostra sui vampiri), descrive il contesto storico nella quale la leggenda è nata e si lega ovviamente alla storia di Vlad, attraverso la presentazione di reperti quali armature, armi, oggetti e documenti, accompagnati da un buon (ma non sempre completo) materiale didascalico.
Subito dopo aver superato una teca che racchiude la prima edizione originale del romanzo di Stoker, ci si addentra in una sala nella quale spiccano due installazioni: una è una ricostruzione, curata dall’architetto Italo Rota, degli ambienti nei quali il Conte ha ipoteticamente vissuto, con un particolare riflessione a Dracula come “costruttore di città”, ed una nella quale si diventa dei novelli voyeur per un minuto, spiando i più celebri morsi dei vampiri nella cinematografia. Cinematografia che è centrale nella sezione “Morire di luce: il cinema e i vampiri” curata dal critico Gianni Canova, fra manifesti (alcuni davvero belli), video ed una approfonditissima sezione sul Bram Stoker’s Dracula di Francis Ford Coppola, del quale è possibile vedere i fantastici storyboard ed un costume indossato da Gary Oldman e della quale la costume designer Ishioka Eiko racconta la genesi. Una sezione che ci è piaciuta molto e che vi consigliamo di visitare con attenzione.
Last but not least, diverse variazioni sul tema sono offerte dalla parte destinata al design, con la selezione di costumi della storica Miriam Mafai, intorno al mito della Donna Vamp, Elizabeth Bathory e letterariamente da Carmilla, e le stupende vignette di Guido Crepax sull’erotico incontro fra Dracula e Valentina.
Come avrete capito, c’è davvero tanta carne al fuoco e disparati filoni che guidano e legano la visita, alcuni più conosciuti, altri sicuramente interessanti da scoprire. Se siete a Milano, fateci un salto ed immergetevi nel mondo di Dracula, ne vale la pena.