Giugno 2009. È un mattinata particolarmente maleodorante. Paquito, collega Caditano con cui divido la scrivania in una polverosa agenzia di Jerez de la Frontera, sussurra a 500 mila Db e con le sue cuffione ben piantate sulle orecchie: “Quillo, Esteban. Sabes que es Spotify? Como que es? Es l’aplicacion donde buscas toda la musica que quiere y gratis. Picha està superguay”.
Tutta la musica che ti viene in mente a tua disposizione, gratis e sul tuo puto ordenador. Ascolto in sei mesi tanta di quella musica da far invidia ad una commessa della Standa.
Torno dalla Spagna e scopro che Spotify a casa mia non funziona. Ne faccio di ogni: forzo il sistema con proxy fasulli, installo camuffatori di ip. Ma nulla funziona per sempre. Ad ogni fallimento mi resta sempre una sola triste considerazione: “l’Italia non sarà mai un Paese civile fin quando non abiliteranno Spotify”.
Tutto ciò fino ad oggi pomeriggio.
È appena finita una riunione e mi fermo in un bar per rilassarmi prima di tornare in Agenzia. Bevo la mia birra leggendo le email. Mi alzo per andare a pagare il conto e noto che il mio vicino di sgabello ha dimenticato qualcosa proprio sul bancone. È un coupon di un verde conosciuto quello che mi ritrovo fra le mani, con su una scritta a dir poco chiara: Account VIP anteprima Spotify.
Lancio le monete sul cassiere, salgo in bici e scappo verso il mio computer, perfetto nei panni di un novello Brian Hogan. Scivolo via dai colleghi che mi chiedono una mano a portar su montagne di casse d’acqua e mi siedo alla scrivania, le cuffione ben piantate sulle orecchie – effettivamente sono molto simili a quelle di Paquito: “Allora: spotify.com, account, password, scarica .dmg, login.
Cazzo Funziona!“
L’anteprima funziona. Non so come non so quando ma a quanto sembra Spotify sta bussando all’uscio dell’Italia. La conferma sta nella musica che ascolto da ore, nei miei Tweet schizofrenici, nello screenshot che trovate in questo articolo.
Nel ringraziarmi dell’avvenuta registrazione Spotify mi assicura che mi terrà informato su quando la musica sarà disponibile per tutti. Vi assicuro che non appena ne saprò qualcosa sarà su Polkadot che lo scriverò! Per ora posso solo dire:
Finalmente l’Italia sta per diventare un Paese civile.