Giovane, spagnola e solare (come suggerisce il cognome stesso). Questo è il profilo di Alba Soler, stella emergente nel campo della fotografia. Onestamente, ne avevamo sentito già parlare ma dopo il suo progetto “Last breath” ne siamo stati rapiti della sua semplice poeticità.
La sua passione per la fotografia nasce quasi per caso dopo una laurea in Comunicazione e dalla voglia di voler creare cose nuove. “Distratta” anche dalla scrittura si è dimenata in diverse manifestazioni artistiche fino ad approdare a quelle più affine alle sue capacità, la fotografia.
Guardavo il tuo sito web e la prima immagine che appare è un cappello. Ha un significato particolare per te?
Si certo. Separa due differenti livelli del processo lavorativo. Ormai quando si lavora siamo operativi su diversi livelli, facciamo mille cose contemporaneamente ma solo in una piccola frazione di tempo riusciamo ad essere realmente creativi. Il cappello è per me il simbolo di quello “switch” di status, di quando pensiamo in maniera veramente nuova e fuori dagli schemi.
Lavori in diversi campi: moda, pubblicità, arte. Ne hai uno che prediligi?
In realtà dipende molto dal progetto. Onestamente mi diverte molto lavorare per il mondo della moda anche se è molto difficile entrarci qui in Spagna. In questo campo sono veramente ispirata dal lavoro di gruppo, dal coordinare e vedere i risultati che visualizzavo nella mia mente. Devo ammettere però che amo molto anche i ritratti dove si crea un rapporto molto poetico e sincero tra il modello ed io.
Personalmente sono rimasta piacevolmente colpita da un tuo progetto “Last Breath”. Ci vuoi dire di più?
Certo. Si tratta di un lungo progetto personale che è incominciato la scorsa estate. Onestamente è molto diverso da quello che normalmente fotografo. Il concetto alla base di questi scatti è questo: se potessimo scegliere il modo in cui lasciare questo mondo, quando e dove probabilmente non saremmo cosi preoccupati del nostro “ultimo respiro”. Da qui i diversi scatti che sono stati fatti in una campagna vicino casa mia.
A proposito… che macchina fotografica hai e che lenti preferisci?
Ho una Canon 5D Mark II e al momento la lente che preferisco è Canon 85 mm 1.2.
Credi che tutte le nuove applicazioni degli smartphone come Instragram o Hipstamatic possano “rubare” il lavoro ad un fotografo?
Beh…in un certo senso potrebbero. Molto persone sentirebbero meno il bisogno di avere un bello scatto perchè inondati da fotografie. Sicuramente sono sistemi diversi che non possono essere paragonati alla fotografia professionale.
Il tuo fotografo preferito?
Anche se molto diverso rispetto al mio stile ma sicuramente… David Lachapelle.
C’è qualche progetto nella tua mente che deve essere ancora realizzato?
Ce ne sono tantissimi! Tutti i miei progetti personali sono realizzati con budget pari a zero e altri progetti con budget veramente bassi. Quindi… è tutto in progress.