E’ fuori dubbio: il backstage ha sempre suscitato il suo fascino. Che sia la recita al campeggio estivo, la sagra dell’agnolotto o il festival da 80.000 partecipanti (vedi il Coachella 2013), il dietro le quinte vanta un respiro di aggregazione, sudore e fanatismo positivo di cui pochi altri contesti godono. In occasione di Elita Festival 2013 ho chiacchierato con una persona che di questa atmosfera ne ha fatto il suo mestiere.
Marco Mercuzio, allergico a definizioni come ‘istituzionale’ e ‘direzione artistica’, ha 29 anni e da tempo lavora nell’organizzazione del Sundaypark e del booking di Elita; si è inoltre occupato della gestione del nuovo spazio Extras’Mall, inaugurato ufficialmente questa edizione.
Dopo aver studiato comunicazione e discografia, si è proposto come “sguattero” ad Arezzo Wave, dove gli viene chiesto di collaborare all’Elettro Wave: lì incontra Dino Lupelli, tra i soci fondatori di Elita, ed entra a far parte del collettivo.
Ci siamo visti al Teatro Franco Parenti (immerso negli ultimi preparativi della seconda serata del Festival), dove mi ha raccontato esordi, dinamiche, varie ed eventuali, con un’attenzione particolare su Elita Extras’Mall.
Raccontami tutto ciò che c’è da dire sull’Extras’Mall:
“ Extras’Mall è stato definitivo come progetto del Festival ma nasce precedentemente da un esperimento negli anni di permanenza al Teatro Franco Parenti. Nei tre anni precedenti si è cercato di scadenzare mensilmente la presenza di espositori che si occupassero di vari ambiti merceologici ma uniti dal filo comune dell’autoproduzione. E’ stato scandagliato il territorio, inizialmente milanese, poi nazionale e in alcuni casi internazionale, dal design d’interni, all’editoria, microeditoria. Nasce poi la collaborazione con Micro, che ha selezionato maggiormente e attuato una curatela per la microeditoria, ed UZO, che si è occupato più di serigrafia e workshop di street art. Unendo queste tre esperienze si è creato il progettone scaturito poi nell’evento all’OCA. Durante un evento come il Salone Del Mobile, vetrina internazionale per brand di enorme importanza, si è voluto dedicare un piccolo spazio a chi, per ora, il proprio marchio non lo ha ancora fatto crescere”.
–Ho trovato molti punti di contatto con quello che vuole simboleggiare Paratissima durante Artissima, a Torino.
“Esatto, si. In realtà credo sia un’interpretazione simile da parte di tanti diversi operatori del settore di quello che sta succedendo. In un momento di incertezza radicata sotto diversi aspetti, si accentua la creatività, fa bene andare a scorgere sotto il fogliame del bosco un respiro nuovo, sia nell’ambito del design che della musica. Oltre a nomi di fama mondiale (Woodkid), si sono ricercate le novità (Rangleklods e Soft Moon).
–Inizialmente pensavo gestissi solo l’Extras’Mall, in realtà ti occupi anche di altri settori…
Si, assieme a Vittoria Pellegrini ci si è occupati della direzione artistica, del booking soprattutto della Sala A (del Teatro Parenti), ricercando tra agenzie, festival e web ciò che ci fosse di nuovo e interessante, esito di una ricerca iniziata verso Ottobre circa. Facciamo tutto così, un po’ di ricerche nel ‘basso’ e un po’ di nomi che trainano, garanzia di rumors necessari per la buona riuscita del tutto.
-Quindi la ricerca degli artisti ruota per lo più attorno ad agenzie e web?
Negli anni si è creato un buon circuito online di mailing con le agenzie che ci comunicano le novità. Ovviamente tutti sottolineano che il loro artista in questione sia il migliore, poi ci impieghi un attimino e… in realtà oltre ad ascoltare è diventato altrettanto importante guardare: Youtube da una mano riguardo l’approccio live della band stessa. Sul web ci dimeniamo sui video, e poi si va in giro per i festival, che è la parte più divertente… è quello che ci piace fare! Una grande mano arriva andando all’Eurosonic a Groeningen, fulcro delle novità uscenti (Rangleklods).
-Vogliamo parlare del Sundaypark?
Sundaypark nasce circa 3 anni fa, con le prime collaborazioni di Elita con il Teatro Franco Parenti. E’ stato un modo per inserire l’altro piede in questo teatro: si è deciso di riproporre mensilmente e in scala minore parte di questo festival, una sorta di matrioska di svariati temi d’interesse, senza target. Dal brunch che dura 12 ore (12-00) nel bistrot, workshop di vario tipo per bambini (così da lasciare campo libero ai genitori), il mercatino per tutto il teatro e i concerti dal mattino sino alla chiusura. In più incontri, rassegne, mostre, cabaret.
Stanchi di fare zapping tra le figure megere della Ventura e le sedute tragicomiche della d’Urso? A cadenza mensile il Sundaypark offre un’invasione pacifica di attività che coinvolgeranno, istigheranno e placheranno tutti e cinque i sensi. Almeno sino al Sundaypark successivo.
Per restare aggiornati sulle date potete consultare il sito ufficiale di Elita: