Questa settimana lo spazio dedicato all’illustrazione va a quel classico bravo ragazzo che ti fa le figate, ma è sempre umile e modesto, come se i suoi progetti fossero facili da realizzare. Non è così, e vi accorgerete che Jacopo Rosati trasuda talento da tutti i pori. Da qualche tempo, Jacopo, mestrino classe 1987, si è messo a giocare col feltro ed ha trovato la sua strada (almeno per il momento, fino alla prossima scoperta magari). Il successo è stato immediato, tanto che ha trovato spazio non solo su Polkadot, ma anche su It’s Nice That o da Occupy Deejay, oltre ad aver raccolto una serie di commesse prestigiose, come quella del Daily Telegraph.
I suoi disegni sono poetici, colorati, ultrapiatti ma assolutamente profondi, grazie anche alle ricerche che ha compiuto sulla fotografia.
A questo punto lasciamo a lui la parola.
✘ Ciao Jacopo, innanzitutto grazie di aver partecipato anche tu alla nostra rubrica dedicata all’illustrazione. Ci racconti come hai ripensato il nostro ramoscello?
Sono rimasto sul floreale, mi piaceva l’idea di sfruttare il ramoscello per farlo diventare la venatura di una foglia. Spero che vi piaccia! (ndr Angelo Superti, il capo, è impazzito)
✘ Partiamo subito con la peculiarità dei tuoi lavori: sono tutti in feltro. Come e quando è nata questa scelta?
Ormai sono passati due anni da quando ho scelto di sviluppare questa idea. Prima di fare questo lavoravo con le illustrazioni vettoriali, nella fattispecie rappresentavo delle assonometrie un po’ come la pixel art. Ovviamente il lavoro era molto pesante e complesso da gestire, direi quasi noioso. Quindi ho provato a sviluppare qualcosa di più semplice ma anche più originale. Diciamo che il feltro l’ho scelto più che altro per l’ampia gamma di colori disponibili e per l’unicità della trama che mi sembrava interessante da fotografare.
✘ In privato mi dicevi che il feltro è un materiale molto pregiato. Cosa saresti disposto a fare per ottenere l’ultima scatola di feltro in circolazione?
Forse a pagarla più di quello che guadagnerei come compenso per la relativa illustrazione!
✘ Come nascono le tue immagini? Chi ti ispira nel tuo lavoro?
Il procedimento prevede diverse fasi. Dopo gli schizzi a mano ritaglio delle mascherine di carta che uso un po’ come delle stencils per tracciare i contorni delle forme sul feltro. La fase più complicata per me è stata quella fotografica, non avendo esperienza ho dovuto farmi aiutare da qualche amico fotografo, ma ora mi sono attrezzato con luci da studio e cavalletto quindi riesco a lavorare in completa autonomia.
Mi piacciono le immagini molto grafiche, quindi, per citarne due fra i più importanti, direi Saul Bass e Paul Rand.
✘ Da buon veneto, ci consigli una bella ricetta da “illustratore” (ovvero da persona che non ha mai tempo) e magari un buon vino per accompagnare?
Un piatto veloce potrebbero essere i bigoli in salsa. I bigoli sono spaghetti molto ruvidi, la ricetta in breve prevede un ricco soffritto con due cipolle bianche tagliate finissime a cui vanno aggiunte le acciughe (ma si può usare anche la pasta d’acciughe!). Si vanno poi a condire i bigoli con la salsa ottenuta. Come vino direi Pinot bianco ma confesso di non essere molto esperto (ndr un veneto non esperto di vino? ☹).
✘ Cosa fai nel poco tempo libero a disposizione? Devi sapere che ci piace farci i fatti vostri.
Oltre alle cose che fanno un po’ tutti mi piace molto suonare la chitarra. Negli ultimi anni ho cominciato a collaborare con Maikii, un’azienda che produce chiavette USB. Insieme realizziamo chiavette USB dalle sembianze di piccoli toy, ultimamente ci siamo specializzati nello sviluppo di pendrive basate su film o cartoni animati come Star Wars o Lupin the 3th.
✘ Dato che ascolti un sacco di musica su Spotify, ci consiglieresti tre pezzi ♫ per l’estate?
Girl- Beck, Let’s Go Surfing – The Drums, Feels Like We Only Go Backwards – Tame Impala (ndr #hipster).
Se i lavori del buon Jacopo gasano voi quanto gasano noi, fatevi un giro sul suo sito.
➝ Nella puntata precedente: Fuori dal Seminato – Ester Grossi