Quest’anno, la Biennale di Venezia è stata il grande evento internazionale del mondo dell’arte. Questo non solo per la storica e, per fortuna ancora viva, fama della manifestazione italiana, ma soprattutto per il nome del suo nuovo direttore Massimiliano Gioni, il giovane curatore che ha saputo catalizzare l’attenzione dei media e degli addetti ai lavori sul suo Palazzo Enciclopedico, focus informale e antropologico sullo status dell’arte contemporanea.
E Kaleidoscope dedica la rubrica monografica del suo diciottesimo numero proprio a Gioni e al successo della sua visionaria esposizione. Oltre al Mono, il numero 18 include un approfondimento sul tema della materialità nell’arte: Post- i- Meta- Hyper- Materiality indaga l’evoluzione (o involuzione) della produzione artistica contemporanea nel campo della scultura e della tridimensionalità come forma di ritorno al tangibile, di contro alla progressiva digitalizzazione della produzione. Ancora, la sezione Regulars ci parla della scena artistica di Hong Kong attraverso una tavola rotonda tra Leung Chi Wo, David Clarke e Lam Tung-pang.