Ho fatto un viaggio all’interno del cuore di Seletti; a Cicognara in provincia di Mantova si trova il loro Headquarter, un ampio spazio che racchiude in se uffici, showroom e nuovi magazzini, su un’area di circa 7.000 m2, alimentata da un impianto fotovoltaico tra i più grandi del Nord Italia.
Ho provato le stesse emozioni dei vincitori del biglietto d’oro per la visita alla fabbrica di cioccolato di Willy Wonka, ma al posto di caramelle e cioccolatini, mi perdevo tra i diversi spazi arredati, composti da lampade, tavoli, sedie, piatti, specchi e molti accessori. Una visita stupenda piena di colore e differenti materiali che si concretizzano in oggetti innovativi nati da un perfetto mix di design ed arte.
Umpa Lumpa? No purtroppo non c’erano ma devo dire che al loro posto ho parlato con persone molto gentili e disponibili che rendono possibile la magia del marchio.
Ho inoltre avuto modo di conoscere e passare alcune ore con Stefano Seletti , che mi ha raccontato la storia dell’azienda, sfogliando alcuni dei primi cataloghi esposti e custoditi in sede.
Questa apertura verso il mondo consente a Romano di diventare un vero e proprio pioniere nell’importazione di prodotti per la casa – oggetti in bambù, smaltati da tavola, stracci e panni – i prodotti nativi cinesi tipici dell’epoca.
Una florida attività che prosegue fino ai dinamici anni ’80, quando l’universo della distribuzione comincia a mutare radicalmente.
Proprio in quel periodo Stefano Seletti, ancora studente 17enne, comincia a seguire il padre nei viaggi commerciali – Cina, India, Tailandia – e a conoscere nuove realtà ed orizzonti, una formazione che lo influenzerà profondamente nella sua visione professionale, stilistica e umana.
In quegli anni il processo di distribuzione sta subendo una radicale metamorfosi con la massiccia espansione della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e Seletti diventa una delle prime aziende in assoluto ad ottimizzare le confezioni, di pochi pezzi e rivestiti “ad hoc”, dando nuova importanza alla creatività del packaging.
Negli anni ’90, con Stefano e la sorella Miria oramai al timone, l’azienda si evolve ulteriormente; nuovi spunti, nuovi orizzonti creativi, Stefano Seletti comincia a “giocare” con i materiali, un esempio su tutti la linea da tavola “Estetico Quotidiano” in fine porcellana e vetro borosilicato (anche il nome è un vero e proprio “statement” della nuova filosofia aziendale), diventata un classico, è la riproposizione degli articoli monouso in materiali nobili.
Oggi Seletti collabora con giovani designers italiani ed internazionali, che si stanno affermando velocemente, con la volontà di creare un gruppo per crescere ed evolversi insieme.
So che siete curiosi e raccontarvi tutto quello che ho visto a parole sarebbe davvero difficile perciò vi lascio ad alcune bellissime fotografie che riassumono al meglio quello che hanno visto i miei occhi!