Douglas Hale (@douglashale), da Dallas, Texas, crea sogni. O meglio, traduce i sogni in immagini.
Vi sono tanti modi per dare “forma” ai nostri sogni: scrivendo, componendo sinfonie, dipingendo oppure unendo immagini reali per creare qualcosa di nuovo che sovrasti la realtà stessa. Qualcosa di surreale. Il collage, in questo caso, sembra fatto apposta per compiere questa coraggiosa impresa: tradurre i sogni.
Douglas Hale svuota corpi umani che riempie con fiori. Il tutto senza snaturare il corpo umano in sé, ma anzi dandogli nuova linfa, nuovo potere e varietà comunicativa. Svuota le nostre menti e le riempie con ricordi che generano ricordi su sfondi eterei: dall’infinità dello spazio alla monotonia del deserto. Ci adagia, in piena fase r.e.m., su uno specchio d’acqua oceanico uniformemente rigato da una leggera brezza. Che però brezza non è, ma un vento potente che ci trasporta su un altro pianeta. Siamo noi, i nostri amici e il nostro cane intenti a guardare la terra e la luna da chissà quale luogo: così lontano ed estraneo e nel contempo così familiare. Calma apparente che fa sudare freddo. Un freddo bollente che nel deserto dei nostri ricordi cancella le nostre sembianze somatiche e le sostituisce con universi, buchi neri, cappelli da cowboy, da poliziotto o, semplicemente, dal nulla.
Douglas Hale ci lancia (insieme ai suoi 11 mila followers) in aria senza gravità all’oscuro di tutto, proprio come l’andamento ignoto di un sogno. Guardando le sue immagini però ci si renderà conto di quale sia il vero messaggio da cogliere e cioè che, paradossalmente, la fantasia è solo frutto della nostra realtà.
In effetti guardare le sue immagini è un po’ come sognare la nostra realtà ad occhi aperti.