Trulli, muretti a secco, ulivi e masserie dai muri bianchi che riflettono la luce del sole, fino ad abbagliarci.
Possono sembrare fotografie delle nostre vacanze che riguardiamo con un po’ di nostalgia, seduti alla scrivania del nostro ufficio, tra una mail da mandare e una telefonata a cui rispondere.
Queste immagini ci raccontano la Valle d’Itria, lembo di terra a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto, ed è proprio a Locorotondo in provincia di Bari che abbiamo incontrato Pino Giacovelli, al secolo Incredix, nel suo showroom in Largo Mazzini 20, per tuffarci nel mondo di Incredix Lab Design.
Tutt’intorno, a farci compagnia in questo ambiente familiare e colorato, c’erano alcune delle sue creazioni, frutto di una sperimentazione costante con la materia per capire fino a che punto è possibile spingersi alimentando il fuoco della creatività.
Incredix lavora su commissione sia per aziende che per privati, progetta interni e allestimenti, realizzando lampadari, luci-scultura, mobili, sedute e molto altro.
Pino Giacovelli, in arte Incredix, descriviti in poche parole.
Sono un filino d’erba che danza nel vento.
Cos’è Incredix Lab Design e come è nato?
Incredix Lab Design è un laboratorio di design d’autoproduzione dove si progettano e si producono oggetti, emozioni, ambienti completi…pensati a mano! In cosa consiste il mio lavoro? Risolvere i problemi con la bellezza.
Dalla resina al legno, passando per la plastica: tra i materiali che utilizzi, ce ne sarà uno che è la tua “coperta di Linus”, qual è? E perché?
Di sicuro la resina. Un materiale liquido, trasparente, di moderna concezione e anche tossico, ma che per me rappresenta la libertà assoluta di creare. Non hai formati, spessori, colori predefiniti e puoi decidere tutto tu….anche di sbagliare.
Skarti-design è un laboratorio di eco-design ideato e diretto da te già da due edizioni. Dopo aver sperimentato per tanto tempo con la materia, avevi bisogno di trasmettere agli altri quello che hai imparato?
Sì, avevo bisogno di confrontarmi con altre personalità e creatività, soprattutto con quelle più giovani di me. Non è un corso dove io sono il professore, è semplicemente uno scambio di idee ed energie che mi arricchisce molto. Le idee bisogna condividerle perché una volta nate sono nell’aria. A cosa servono se ce le conserviamo gelosamente ed egoisticamente? A cosa servono gli studiosi che fanno ricerche, scoprono tante belle cose e poi se le tengono per sé e non le offrono all’umanità?
Sei nato e lavori in una cittadina del Sud Italia (Locorotondo, Bari). Ci sono più limiti o vantaggi in questa collocazione geografica per le tue opere?
I limiti sono le distanze dai grandi centri come Milano, Londra, Berlino. Questa distanza, questa provincialità può stimolare, se si vuole, l’originalità che metti nelle cose che fai perché non hai lo stesso background di immagini dei grossi centri. E poi qui si vive meglio!
Bruno Munari nel 1992 scriveva: “Quando qualcuno dice: questo lo so fare anch’io, vuol dire che lo sa rifare altrimenti lo avrebbe già fatto prima”. E’ davvero così?
Quando qualcuno dice così, può anche farmi innervosire. Però forse, se un oggetto o un progetto ci portano a questa affermazione vuol dire che abbiamo centrato il bersaglio. Io tendo alla semplicità democratica….e per raggiungerla ci vuole genialità.Se il lavoro di Incredix vi ha incuriosito, provate a guardare anche il suo sito e il suo blog.
E per un giorno almeno, provate a credere che la bellezza risolva davvero i problemi.
Poi magari, si avvera.