Ted Craig (@tedcraig) ha recentemente celebrato le nozze tra la sua Canon e Photoshop.
Alla cerimonia erano presenti donne-palloncino, uomini-teiera, fiamme, piante rampicanti ed equilibristi su chitarre. Nulla di strano, perché nel mondo (e nella testa) di Ted Craig tutto ciò rappresenta solo la superficie. Matrimoni a parte.
L’emblema della graphic art rappresentata a testa alta (altissima) da @tedcraig è una foto in cui egli rappresenta sé stesso con in mano la sua Eos 5D. Una Canon che dall’obiettivo sputa fiamme. Un vortice, una vampata incontrollabile che si protende potenzialmente verso qualsiasi bersaglio. Qualsiasi cosa/figura/immagine/persona che si trovi nella traiettoria viene irrimediabilmente trasformata: i volti scompaiono in corpi inermi per risorgere in palloncini eccitati; le teste si sradicano dal collo; uomini-teiera versano il loro contenuto nel bicchiere dal quale berranno sé stessi; esseri floreali che donando un fiore regalano parte di essi riducendo la loro stessa essenza.
Ted Craig immobile anteposto alla sua stessa ombra che, con fioca dinamicità, riproduce l’essenza di un cuoco. L’ombra riproduce l’essenza di ciò che la produce. Egli con una sola immagine comunica tutto questo. Un genio.
Il suo feed di instagram contiene più di 700 foto da guardare e riguardare e, osservandole, si nota come Ted Craig oltre ad avere un geniale intuito ha anche l’occhio molto lungo: vi sono alcune immagini che abbozzano pubblicità alla Coca-Cola e alla Fed-Ex.
A quanto pare il sacerdote sta rinunciando ai voti per cercare una compagna all’altezza delle sue doti.
E bravo Ted.