Wow. È l’unica parola che ci viene in mente al termine della serata ai Cantieri OGR per il secondo giorno del Club to Club Festival. È Jon Hopkins ad avere l’onore di chiudere e di spedire tutti all’Hiroshima Mon Amour per completare l’opera.
Partiamo da lui. Dopo il grande successo di “Immunity” era lecito avere grandi aspettative nel prodigio inglese. Aspettative non disilluse, anzi amplificate: il suo è stato un live entusiasmante, solido, mai banale, che ha spaziato da atmosfere più oniriche a ritmi incalzanti che hanno conquistato il numeroso pubblico presente. Voto 9. Prima di lui, il dj set di James Holden, accolto da vera star, psichedelico e raffinato come sempre. Intenso e di assoluta qualità il live carioca dei Niños du Brasil, italiani a dispetto di stile e musica, che hanno animato gli ex-depositi ferroviari torinesi. Atmosfere dub, invece, con The Haxan Cloak, tenetelo d’occhio.
Oggi è tempo di gran finale. Qualche nome? Four Tet, Julio Bashmore, Machinedrum, Ben Ufo, Kode9. E non ve ne stiamo nominando un bel po’.
(ph. Dario Monetini)