Il Club to Club è passato da poco più di una settimana, i fiumi dell’alcool si sono dissolti, i timpani hanno ritrovato un po’ di pace. E riguardando indietro non possiamo che pensare all’opening del festival, di cui siamo stati partecipanti attraverso l’esperienza creata da ABSOLUT con il suo #C2CbyABSOLUT. Immaginate una cinquantina di persone, fra giornalisti, blogger ed appassionati, salire su un autobus GranTurismo nel quale la crew di SRSLY spara musica per tutte e due le ore di viaggio.
Poi metteteci un’officina sperduta in Piemonte – temevamo che si fossero persi, ma non era così – tutta blu, con un saldatore che domina la scena dall’alto, ed un cocktail semplice e buono, tanto che ora vi diamo la ricetta (i dosaggi sono top secret, quindi andate a sensazione), caso mai vi andasse di provarlo. A noi è piaciuto, è il cocktail giusto per iniziare una lunga serata a base di cibo, shottini e James Holden.
Absolut Out of the Blue
Absolut Vodka
Sprite
Blue Curaçao
Fetta di limone
Ripartiti dal luogo tanto sperduto, quanto ameno, siamo giunti da lì a 45 minuti nella città che, secondo noi, meglio connubia la tradizione con la modernità, almeno in Italia: Torino. Durante il viaggio, abbiamo avuto modo di vedere la nuova campagna ABSOLUT, con protagonista assoluto Woodkid, personaggio francese che in molti conoscerete, per essere un gran bel cantante oltre che regista e light designer dei suoi stessi show. Tema alla base della campagna: Trasformazione. Lo ritroveremo più tardi.
Arriviamo in Piazza San Carlo che il pullman si riempie di uno strano odore di patatine fritte artigianali, hamburger della Burgheria (odore doppio, perché ce ne sono due a testa) e Molecola, una strana Coca Cola fatta a Torino e che ci è piaciuta tanto, anche per il packaging (e praticamente poi abbiamo scoperto che a Torino ha spodestato la più nota progenitrice, almeno nei posti cool). Riempitici a sufficienza, siamo pronti per l’attesissimo live di James Holden, per il quale nutriamo particolare simpatia ed ammirazione.
Però no, prima dobbiamo proprio provare degli strani shottini gelatinosi (guarda il video sotto), che non ne vogliono sapere di andare giù, ma quando vanno giù sono parecchio buoni (e ubriacanti, a giudicare le conseguenze dopo il quarto). Pare ci siano dei video che ci ritraggono intenti nella degustazione, ma speriamo che si obliino quanto prima.
Ancora sobri
Sembra che il momento sia arrivato, è tempo di entrare nel fantastico Teatro Carignano e di goderci un’oretta e mezzo di Holden. Il resoconto l’abbiamo fatto qua.
Alla fine dello show, gelato espresso (per non farsi mancare nulla) e trasferimento alle Officine Grandi Riparazioni, un gigantesco magazzino dove un tempo si riparavano i treni (ora forse non si riparano più come prima). C’è il party di Artissima (quindi un sacco di gente vestita in maniera molto elegante o molto sciatta), forse ci sono duemila persone, ce ne entrerebbero dieci volte tante, ma per motivi di sicurezza non è possibile. Peccato perché il posto è una bomba e meriterebbe di più. Fra visual psichedelici ed un altro paio di cocktail, lo show va, e chi ci colpisce particolarmente sono gli inglesi Factory Floor. Da risentire quanto prima.
Si è fatta una certa, il tempo è terminato e dobbiamo, purtroppo, tornare a casa. Arriviamo a Porta Genova che sono le 5.30, in pullman ci siamo beccati pure dei tramezzini notturni che non si sa mai qualcuno avesse fame, e belli carichi e soddisfatti ce ne andiamo a dormire, mentre la bella Milano si sveglia.
Se l’anno prossimo non lo rifate, ci incazziamo.