Tra un impegno e l’altro abbiamo 20 minuti per chiamare il leader di una formazione inglese, attiva sin dai tempi dell’università e che a brevissimo pubblicherà il suo quarto album.
‘Ciao Joseph, innanzitutto grazie mille per la disponibilità, com’è iniziato questo nuovo anno? ‘
‘Direi alla grande! Non vediamo l’ora di far ascoltare alla gente il nostro nuovo album!‘
Joseph Mount è il leader dei Metronomy, band del Devon di quella “English Riviera” che hanno omaggiato nel loro terzo lavoro uscito nell’aprile del 2011. Come ogni artista che si rispetti alle porte della sua promozione Joseph Mount ha i minuti contati, deve assolutamente prendere un treno. Abbiamo pochissimo tempo per scoprire alcuni aspetti del nuovo album dei Metronomy “Love Letters” in uscita il prossimo 10 marzo.
Entriamo subito nel vivo della nostra chiacchierata con un commento sul primo singolo “I’m Aquarius“, bellissimo pezzo che mostra la capacità del gruppo di combinare amorevolmente elementi propriamente elettronici con quelli pop. Dopo i dovuti complimenti ci sembra doveroso domandargli:”Joseph ma tu credi ai segni zodiacali?”
“Oddio, assolutamente no. Mi sembrava un ottimo aspetto per descrivere le controversie di una coppia“.
Il video di “I’m Aquarius” è stato girato dal registra Edourad Salier che ha subito colto il desiderio recondito di Joseph, quello di viaggiare nello spazio e quindi tra i segni zodiacali. “Come sono andate le riprese?” gli chiediamo. “Direi molto bene anche se non nascondo che alle volte sentivo una certa pressione simile a quella del ruolo dell’attore“.
Parlando un po’ dell’album, arriviamo anche al capitolo “Love Letters“, singolo appena uscito con video diretto dal talentuoso Michel Gondry. Molto differente dal primo, più melodico, l’unico con la presenza della tromba e che dà anche il nome all’album. Chiediamo a Joseph di raccontarci un po’ com’è andata la realizzazione del pezzo. Ammette che la cosa buffa per questo brano è stata che: “All’inizio ho iniziato con una melodia sul piano, forse non proprio come l’avevo immaginata. Poi mi sono detto…Ok, dai, facciamola così. Il puzzle musicale quindi si è pian piano composto creando proprio il pezzo che dà il nome l’album. Fondamentalmente è un omaggio ai vecchi metodi di comunicazione, all’emozione di ricevere ancora una lettera cartacea“.
Ritornando a parlare dell’album chiediamo uno sforzo in più ovvero quello di scegliere il pezzo che più rappresenta l’album, “Never Wanted” è una delle canzoni che più rispecchia l’anima di questo ultimo lavoro come anche “The Upsetter”. Forse sono più concentrato sulla voce e testo in questa fase della mia vita artistica e quindi questi due pezzi ritengo siano più affini a quello che Love Letters è nella mia mente“, ci spiega.
Siamo arrivati veramente alla fine dell’intervista, con i minuti contati e quindi per noi quasi domanda di rito per i gruppi musicali “Joseph, che stai ascoltando in questo momento?” Sorridendo ci dice: “Sai ora ho un bambino e non riesco a sentire altra musica se non quella dei giochi!”.