Non è sicuramente un pensiero singolare e poco condiviso quello di ritenere i prodotti falsi una conveniente alternativa a buon mercato alla merce originale, e soprattutto senza conseguenze. L’economia europea, e quindi la nostra, è in pericolo proprio perchè il mercato della contraffazione (l’offerta e soprattutto la domanda) mette a rischio molti posti di lavoro, a causa della concorrenza sleale ai prodotti autentici. E se è vero che in un periodo storico come questo si chiude un occhio sulla qualità del prodotto, a vantaggio del prezzo convenienete, ci si rende conto come il fenomeno della contraffazione stia trovando sempre più riscontro.
Le conseguenze non si limitano però ad un mero aspetto economico: spesso i prodotti contraffatti, magari accompagnati da false dichiarazioni di conformità ai requisiti tecnici, possono rappresentare gravi rischi per la sicurezza e per la salute. Senza contare che spesso dietro questo mercato di falsi i soggetti manovratori sono quelli della criminalità organizzata che vedono nel mercato dei falsi una modalità veloce per arricchirsi. Spesso ci si lamenta per l’inaccettabile aumento della pressione fiscale. Bene, l’aumento delle imposte è dovuto anche al fiorire del mercato dei falsi.
Per non parlare della pericolosità dell’utilizzo di prodotti falsi quando questi sono farmaci o comunque prodotti destinati al settore sanitario (pillole, lenti a contatto, ecc…) che mettono a rischio la salute del consumatore. Standards di qualità bassi, sicurezza limitata o spesso incognita, e magari (per l’abbigliamento) utilizzo di agenti chimici non testati: tutti segnali di un mercato, quello dei falsi, che andrebbe evitato e non fomentato, e che invitano a scegliere l’originale non soltanto per un problema di coscienza, ma come abbiamo visto di convenienza, estetica ed economia nazionale.