Ogni anno le aziende di moda si trovano a dover far fronte a magazzini colmi di capi non venduti, che non solo non posso essere ripresentati nelle stagioni future, ma portano con sé il problema dello smaltimento che spesso comporta costi elevati. Tonnellate di abbigliamento e prodotti tessili perfettamente nuovi, vengono scaricati in discariche, inceneriti e sprecati.
E’ nata quindi la necessità di considerare soluzioni alternative, meno costose e soprattutto più ecocompatibili.
RE;CODE fa sua la filosofia dell’ ecosostenibilità realizzando capi dal design unico ( vengono prodotti da 1 ad un massimo di 20 pezzi per ogni modello) utilizzando materiali di scarto e donando loro una nuova vita.
Il brand, con base a Seoul ed interamente prodotto in Corea, è già alla sua quinta collezione ma approda per la prima volta in Italia solo lo scorso febbraio, tra gli stand di Via Tortona in occasione del White Trade Show. Oltre la moda ed il semplice recyclin, lo scopo è quello di creare un nuovo ciclo di consumo volto a ridurre gli sprechi promuovendo così una cultura per la valorizzazione dell’ambiente.
L’ intera collezione viene realizzata da maestri della sartoria presso i vari atelier di RE;CODE , spazi questi che spesso ospitano designer emergenti, dando loro la possibilità di progettare, produrre e promuovere il loro lavoro. Tra i tanti materiali adoperati troviamo anche quelli militari ( paracaduti, sacchi, divise) rivalutati sopratutto per la loro resistenza e rivisitati per donare ai capi un tocco vintage. Punto di forza di questo marchio innovativo è indubbiamente l’originalità di linee pulite in contrasto con dettagli che ricordano quasi “prepotentemente” la vita passata dei capi.