Durante la settimana della Milano Design Week ho avuto il piacere di conoscere Nicolò De Deviitis , in arte _divanoletto. Chi è? Nicolò è il primo “bike bloggher” italiano, ogni giorno fotografa una bici che gli piace in situazioni diverse e ha raggiunto in poco tempo trentamila followers su Instagram.
Come mai proprio il nome _divanoletto?
Il nome _divanoletto, l’ho scelto perché quando mi iscrissi ad Instgram, mi sembrava ridondante iscrvermi con un nome e cognome, mi sembrava banale, e noioso…quindi decisi ad un nome, un nickname, da darmi…e mi venne in mente _divanoletto, un oggetto così dinamico e versatile, che si adatta ad ogni situazione, un po’ come me che sono laureato in Marketing, suono la batteria, lavoro in un negozio o come steward\driver agli eventi, nuoto e gioco a calcio, oltre ovviamente ad andare in bici ed essere un appassionato di fotografia.
Da dove ti è venuta l’idea di scegliere come soggetti delle tue foto le biciclette?
Io ho cominciato per gioco, stanco dei “fenomeni da selfie”, che ogni giorno ci proponevano i loro outfit, e un bel giorno, dopo l’ennesima “selfata” davanti allo specchio di camera di una ragazza, che cercava di proporci e spingerci, il suo OUTFIT giusto, l’OOTD (outfit of the day?!!) mi dissi: ma se a tutto questo creassimo una figura alternativa, qualcosa di semplice, con un pensiero dietro, con un’idea da trasmettere, ma che allo stesso tempo sia anche più innovativa e più figa!? Ed allora decisi di prendere come modelle per le mie foto, non le consuete top-model, o chissà quale altro fenomeno del web, ma le biciclette, incontrate casualmente in giro per la mia città, Roma, continuando poi nei miei viaggi, Kuala Lumpur, Singapore, Manila, NY, San Francisco, San Diego…ma anche Amsterdam, Milano e Firenze.
La bici, oltre a farmi da modella, è anche un pretesto per raccontare un determinato contesto, raccontare una realtà o più semplicemente trasmettere un messaggio.
Diciamo che io non è che esco di casa apposta, con l”Iphone tra i denti” in cerca di bici, vivo la mia vita serenamente, tutte quante le bici sono biciclette incontrate puramente per caso, passeggiando, andando all’università o a lavoro, che mi hanno colpito…non so bene se ci sia qualche preciso motivo per cui io abbia scelto quella bici piuttosto che un’ altra, è come quando incontri una bella ragazza per strada, non è che in fondo sai di preciso perchè ti volti a guardarla, però intanto ti giri…ed io invece “la scatto”.
Il tuo obbiettivo principale è quello di stimolare le persone ad andare più spesso in bici. Secondo te qual è l’elemento che frena maggiormente le persone a pedalare?
Io giro in bici spesso, ma ammetto che, ahimè, Roma non è adatta, i 7 colli non aiutano, non è una città che obiettivamente sotto molti punti di vista si presta; non è ancora ben attrezzata per poter girare liberamente in bici, le piste ciclabili lasciano il tempo che trovano e la gente non è ancora rispettosa delle persone che si trovano a pedalare in strada! Ma si puo’ cambiare! Piano piano! Amsterdam, ad esempio sarebbe, ed è, la città perfetta per girare solo ed esclusivamente in bici! Mi piacerebbe riuscire a cambiare questo vento, ossia, creare un rispetto per i ciclisti, e per chi va in bici, ma questo non solo da parte dei cittadini ma anche da “qualcuno più su”, ossia si spera che ci mettano a disposizione le attrezzature giuste per girare in bici in tutta tranquillità, senza magari rischiare ogni giorno di essere investiti, oltre che insultati. Com’è ad Amsterdam, dove il ciclista ha la precedenza sui pedoni, per esempio. Sinceramente non vedo un elemento, a questo punto, rimanendo in tema, “frenante”, che appunto blocchi la gente ad usar la bici se non il rischio di essere “messi sotto” da un automobilista o chissacchè… La bici, fra l’altro, citando le parole di un video che Claudio Amendola ha realizzato per me, in cui esordiva dicendo “la bici è molto più comoda, in bici si spende di meno, si vive meglio”, io aggiungerei che poi non inquina, ci tiene allenati, visto che ora va tanto di moda avere un buon fit, e magari, con l’estate alle porte puo’ essere un buon motivo per arrivare pronti “alla prova costume”…con una bella giornata, nella propria città, con la propria bici, magari quella del papà restaurata e riverniciata, o con quella scelta dopo ore e ore di indecisione nel negozio, con quella customizzata su internet scegliendo addirittura i colori dei pedali, o con quella del nonno ritrovata in cantina dopo tanto e rimessa a posto: non vedo il motivo di non volerci uscire, ed usarla, non riesco a vederne altri, se non, il non sapere DOVE usarla.