È ufficiale: ho venduto la Fixed. Sono rimasto con sole tre bici: una parcheggiata a Losanna, la Scott full carbon per le granfondo e per muovermi nella città del lago; una Venturi color prugna, ritirata da un vecchio corridore cesenate esclusivamente per pedalare sulle strade bianche dell’Eroica; la Peugeot che mi accompagna da più di sette anni per tutti i miei pellegrinaggi siano essi cicloturistici o pendolaristici. Proprio questa è la bicicletta che non mi lascerà mai, la uso tutti i giorni per spostarmi in città e per pedalare fra le colline. Ma anche per le vacanze, alla fine è stata lei ad accompagnarmi nel mio battesimo della forcella completato dopo circa 700 Km sulle strade albanesi. Ma questa è un’altra storia, per ora mi basta dirvi che ultimamente ho fatto una piccola modifica, montandoci su un paio di pedali ambivalenti: un lato Flat e Spd l’altro. Ora la mia Peugeot è diventata perfetta. Per cercare di completare l’equipaggiamento del ciclista urbano ho pensato di mettermi ai piedi delle scarpe ibride: sneakers con lo spazio per gli Spd. Non volevo fermarmi a provare un paio solo, così ne ho provate due: le affusolate Giro Republic e le superblack Dzr Jetlag Nero.
Giro Republic
Sono delle scarpe davvero stilose, soprattutto di questo colore: Lead/Gum con stringhe bianche, perfette. Sulla bici le Giro danno davvero il meglio di sé: i lacci sono il metodo migliore per assicurare il piede e poi c’è anche il comodissimo elastico griffato G che non fa finire i candidi legacci nella catena. La rigidità della suola sembra dipinta, così come la comodità degli interni. Più che delle scarpe da bici sembra di avere ai piedi dei mocassini. Davvero spettacolari.
I dolori ci sono e cominciano ad arrivare quando scendi dalla bici e vai a farti due passi. Le Republic, nonostante poggino per terra su dei sostituibili rialzi in gomma, traballano un po’ e ti accorgi di questa instabilità soprattutto quando scendi le scale o quando ti interpichi per salite ripide e discese ciottolose.
In pratica le Republic sono disegnate per stare per il 97% in sella e per il restante 3% in piedi sull’asfalto: giusto il tempo di scendere dalla bici e legarla a un palo, perché se dobbiamo avventurarci fino al bar per bere un latte di mandorla, beh sarebbe il caso di tirar fuori dalla messenger un bel paio di Flip Flop.
Dzr Jetlag Nero
Sono passato così alle elegantissime Jetlag e quando le ho messe ai piedi ho pensato: “queste vanno bene per qualsiasi maledetta festa hipster della zona, anche senza pantaloni rimboccati, ché non è stagione“. E così ho fatto quando sono corso verso la Rocca Malatestiana a sentire Belle and Sebastian. Arrampicarmi per Via Diavolessa è stato come ordinare una Astra seduto a un qualsiasi bancone di St Pauli: lo shank è davvero rigido e si riesce a trasmettere la giusta potenza con il minimo sforzo.
Scendo dalla bici e mi metto a passeggiare sul brecciolino della Rocca, qui con le Republic avevo avuto un po’ di difficoltà, con le Nero nessun problema, la suola è quella di un paio di Converse ma griffata Dzr e né i salti sull’erba né la discesa per le scale delle mura di cinta mi sono sembrati sdruciolevoli. Nel tornare a casa ho trovato una perfetta sintonia nel guidare la bici fra pendii ripidi e curve nervose, in più ero molto visibile per le auto dietro di me (sì lo so, dovrei portarmi le luci!) grazie agli inserti catarifrangenti che luccicano dal tallone.
In pratica nessun problema con Jetlag, si mulina bene e si cammina meglio. A pennello per quel ciclismo urbano fatto di pedalate da casa al lavoro e quattro passi per l’agenzia, zompettando fino al bagno e di corsa verso il telefono. Se proprio dovessi trovare un paio di cavilli nelle Dzr posso dire che le Jetlag non sono esattamente un guanto: lo strap non attacca completamente il collo del piede alla scarpa. Forse lo slip on non è proprio il miglior sistema per un paio di Spd. Certo: Urban Spd, ma la solfa è sempre quella.
In più può capitare che le Shimano Spd tocchino il pavimento, cosa problematica se fluttuiamo sul parquet.
In tre parole due scarpe valide, ma per usi diversi. Penso che mi farò accompagnare dalle Giro Republic nei miei giri turistici (il prossimo, per vostra informazione, sarà in Veneto fra un paio di settimane), mentre per solcare le strade cesenati userò le Jetlag Nero.Un po’ sprecate per piste ciclabili e centro storico, ma ho intenzione di viaggiare parecchio quest’anno, quindi saranno nella mia sacca in direzioni metropolitane. Stando sempre attento, ché le figuracce sono dietro l’angolo.