Giunge alla settima edizione roBOt Festival, la kermesse di musica e arti digitali che invaderà Bologna dall’1 al 5 ottobre.
Una manifestazione di qualità indiscussa e di sicuro richiamo che, insieme allo Spring Attitude di Roma e al Club2Club di Torino, si candida con orgoglio per un posto sul podio dei migliori eventi di musica elettronica in Italia. D’altronde, la gustosa preview del 20 settembre con James Holden al Teatro Comunale ha già spianato la strada verso il vero fulcro della rassegna.
Una fitta rete di concerti, dj-set, performance e affini prenderà vita nelle diverse location del roBOt: il Palazzo di Re Enzo, il MAMbo (Museo di Arte Moderna) e i padiglioni 25 e 26 della Fiera di Bologna. Saranno proprio gli spazi fieristici, nelle notti di venerdì e sabato, ad ospitare i main act del festival. Se il 3 ottobre a far la voce grossa sarà il sempiterno Ricardo Villalobos, preceduto – tra gli altri – da Craig Richards del Fabric di Londra e dal talento onnivoro di Mathew Jonson e seguito dal dj-set di Actress (sperando che non bidoni come allo Spring Attitude), il programma del 4 ottobre è la vera perla della rassegna. Una sequenza di artisti imperdibili: dalle eccellenze made in Puglia Populous e Jolly Mare (noi di Polkadot ve li consigliamo fortemente) alla spettacolare cinquina in Main Room con Gold Panda, Moderat, Jon Hopkins, Factory Floor ed Apparat, per non tacere di Lone o Martyn sul Red Bull Academy Stage. Già nel pomeriggio, poi, tra le sale del Palazzo di Re Enzo, sarà possibile godere – tra gli altri – delle esibizioni di Go Dugong, Godblesscomputers e Rawmance, grazie ai quali si sta a ragione parlando di una nuova grande stagione per l’elettronica italiana. Ricchissimo, infine, il menù di installazioni, proiezioni e workshop che insaporirà queste giornate ottobrine bolognesi lungo il tema #lostmemories.
Chi diceva che la vita culturale a Bologna è morta e sepolta dovrà ricredersi.