Fino a una settimana fa, Marco ‘Goran’ Romano, giovane e già affermato illustratore, è stato protagonista della sua prima personale – Greetings from Milano.
In qualità di amici e media partner, siamo stati al vernissage dell’evento, dove abbiamo potuto incontrare tanti protagonisti della scena del design milanese e non solo, della street art e dell’editoria. In quell’occasione, finalmente, Goran ha svelato tutte le opere che ha pazientemente dipinto a mano: sì, non erano stampate, come qualcuno s’aspettava, avendo conosciuto l’illustratore su internet o sulla carta stampata. Otto acrilici su tela, quattro disegni su carta e una composizione di tele che hanno raccontato Milano, filtrata attraverso l’ironia e il linguaggio geometrico e minimale a cui Goran ci ha abituati.
Così, abbiamo potuto esplorare la città meneghina, partendo da Ago, Filo e Nodo di Piazzale Cadorna, la celeberrima installazione che celebra il mondo della moda, fino al rito scaramantico del Toro in Galleria Vittorio Emanuele.
Mentre i presenti si divertivano a fare strane facce insieme a Goran, abbiamo ritrovato delle vecchie conoscenze – Dito Medio e Tag.
E abbiamo ammirato questa bella fusione fra il biscione, simbolo storico di Milano, e il metrò, simbolo moderno della città.
Poi ci siamo accorti che quello che si dice di Goran è vero: è proprio innamorato della Torre Velasca. Ce l’ha tatuata sul polpaccio e le ha dedicato perfino due opere: Gusto Velasca, un divertente “ready-made” pittorico, in cui si tramuta in un gustoso cono gelato, e Torcia, nel quale è liaison fra Milano e New York, città che evidentemente suscita un certo fascino sull’autore.
Ma non potevano di certo mancare due stereotipi classicissimi di Milano: la nebbia o, meglio, La Scighera,
“Lavoro guadagno, pago pretendo”, che non fa una piega (e ha riscosso qualche risata e poche proteste, dobbiamo ammettere).
Finiamo con la composizione che apriva, in realtà, il percorso. Immancabile il piccione, simbolo ormai riconosciuto di Goran, ma anche alcuni personaggi tipici di Milano, come il bauscia e la wannabe. Anche se la nostra tela preferita rimane Milano Marittima, vi sfidiamo a capire qual è.
Capitolo a parte meritano le scarpe realizzate per Vans. Qualcuno sperava fossero già in produzione, ma in realtà si trattava di tre paia uniche, realizzate a mano: due reinterpretazioni di Slip-On e una di Authentic.
Qui potete vedere il making of della scarpa coi piccioni.
Insomma, il bilancio è stato estremamente positivo, con quasi un migliaio di visitatori nei 7 giorni di apertura e una bella accoglienza da parte della comunità milanese e non solo. Se voleste un ricordo della mostra (anche se non ci siete stati), vi ricordiamo che è possibile acquistare i poster stampati in Risograph sullo store di Goran.