Partiamo dal presentare Rankin: fotografo, filmmaker, genio. Ha immortalato nei suoi ritratti tutte le icone degli ultimi decenni: Madonna, Mikhail Gorbachev, Vincent Cassel, Rita Ora e tutte le Top: fotografie diventate ormai cult.
Ha fondato nel 1992 Dazed & Confused e più recentemente Hunger.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare Rankin per la presentazione del nuovo libro della serie Beauty Andrew Gallimore by Rankin, nato dalla collaborazione del fotografo con Andrew Gallimore famosissimo makeup artist, nonché beauty editor di Hunger.
Il volume raccoglie una serie di ritratti nuovi ed esclusivi che indagano vari temi: dalle maschere mortuarie, alle sottoculture pop britanniche.
Al Deus Ex Machina di Milano, location scelta per la presentazione del libro e per uno showcase degli ultimi video e fashion film, abbiamo discusso dei giovani e delle possibilità in Italia e in UK, del selfie perfetto (un consiglio su tutti: usate un punto di vista strano e nuovo!), del nostro primo incontro a Londra durante RankinLive per finire con riflessioni sulla bellezza e l’umanità.
Hai mai scattato la foto perfetta?
No, sono ancora alla ricerca di una foto perfetta.
Nessun fotografo è mai soddisfatto completamente delle proprie foto, questo però è ciò che mi fa amare il mio lavoro: provare a realizzare lo scatto perfetto!
Cosa significa “foto perfetta” (ha senso parlarne?)?
No, è solo nella mia immaginazione, non la realizzerò mai.
Guardando il lavoro di altri fotografi però mi sembra che loro abbiano raggiunto la foto perfetta! In questo senso è difficile tradurre in parole, ci sono in ballo molte cose, e la semplicità, tra queste, è quella che più mi attrae.
Le persone famose sono più interessanti delle persone “normali”?
Per loro natura, per quello che fanno e per le loro vite, possono esserlo, ma onestamente non c’è una regola.
Un sacco di personaggi famosi sono molto molto bravi a fingere, imparano a farlo o semplicemente è parte del loro lavoro, quindi sembrano più interessanti!
Sono davvero affascinato dall’umanità delle persone, ci sono persone interessanti ovunque. Io ho veramente pochi amici famosi.
Come ti senti a fotografare gli amici?
Questa è una domanda interessante, direi che sento di dover tenere separate le cose. Non fotografo amici molto spesso, preferisco rilassarmi e non lavorare.
Che tipo di preparazione fai di solito prima di una sessione fotografica?
Dipende dal lavoro, è dunque sempre diverso.
Mi piace informarmi un po’ sulla persona che avrò davanti, è però pericoloso avere troppe informazioni; tendo a fare affidamento all’idea che ho di loro anche perché non credo molto ai media.
Qualche giorno parlando con Oliviero Toscani, ribadiva che tutte le persone hanno una propria bellezza e che la bruttezza non esiste. Cosa ne pensi?
Sono pienamente d’accordo, è una cosa che mi dico ogni volta.
Oggi che la tecnologia è alla portata di tutti e che siamo continuamente immersi in immagini quanto conta il concetto dietro ad una foto e quanto invece la tecnica?
90% Tecnica – 10% tutto il resto.
Cosa significa per te passione?
È come una fame, un desiderio, un bisogno. Quasi una dipendenza.
Quanto è diverso il Rankin degli inizi da quello di ora?
Ieri come oggi c’è lo stesso interesse per alcuni temi ed alcune idee.
Prima Rankin era incredibilmente arrogante e pieno di sé! Forse quel Rankin mi annoierebbe, ma mi piacerebbe incontrarlo. Credo che non varrebbe la pena neanche di dargli qualche consiglio, non ascolterebbe!
Il volume “Andrew Gallimore by Rankin” sarà distribuito da Mags Boutique e presto anche in Italia da Rizzoli e Feltrinelli.