Il Levi’s 501 è uno di quei capi che, ancor prima di essere un pezzo di stoffa, è un’icona che porta con sé le storie di chi li ha indossati, fra cui alcuni dei protagonisti del XX e XXI secolo. Da Marylin Monroe, fino a Kurt Kobain, hanno rappresentato e tutt’ora rappresentano uno stile di vita. Tanto che gran parte dei suoi utilizzatori li ha interpretati in maniera personale: dall’osservazione di questo comportamento, Levi’s ha deciso di creare il nuovo 501 CT (Customized and Tapered), affusolandolo sulla gamba, mantenendo invariato il microcosmo di taglie e abbinamenti di colore che ha reso il jeans praticamente adatto a tutti. Più larghi in vita e più stretti dal ginocchio alla caviglia, proprio come lo amano i fan.
Uomo:
Donna:
Disponibili da gennaio, i vari lavaggi si ispirano a San Francisco e alla California – focus della prossima collezione: Precita, ispirato alla trecnica di stone washing, lavato con enzimi, tinti e usurato; Old Favorite, consumato, con strappi su ginocchia e tracce di decolorante; Cali Cool, lavaggio medio trattato con pietra pomice e lavaggio a enzimi; Rolling Fog, stone washed e scolorito.
Tre modi per indossarlo: down sized – più moderno e affusolato, true-to-size – più classico e regolare e up-sized, leggermente più largo sul cavallo.