È un po’ di tempo che sto pensando di abbandonare qualche pezzo della tecnologia che mi gira per la casa. L’indiziato principale alla prossima sparizione è l’iPad. Si tratta alla fine dell’apparecchio che uso di meno, certo è il perfetto strumento per il relax, ma sul divano ormai ci sto davvero poco e nel tempo che passo spiaggiato fra schienale e cuscini al surf fra browser e applicazioni preferisco una tappa del Tour de France in streaming. Ma, si sa, con i siti in flash il tablet californiano non va proprio d’accordo. Poi c’è da considerare che fare foto con uno schermo da nove pollici, per lo più senza flash, non è proprio il massimo e un libro su uno schermo retroilluminato non è quello che ti aspetti da una esperienza di lettura.
Il colpo decisivo alla relazione fra me e il mio iPad l’ha dato il mio annuale appuntamento con HTC One: per il terzo anno consecutivo ho avuto il piacere di essere fra i prescelti tester del top di gamma taiwanese. Se con M7 avevo avuto solamente un contatto frugale, fra me e M8 la passione si è rivelata smisurata.
Così quando si è avvicinato il periodo della presentazione del modello 2015 il mio cuore ha cominciato a bollire come se stessi correndo per afferrarlo.
Un mese fa arriva il grande giorno e l’emozione ha preso la forma di una mail dalla reception del mio ufficio: “Abbiamo qui qualcosa per te. È un pacchetto imballato alla perfezione. Non fa trasparire niente, ma sembra proprio quel telefono con cui stai riempendo le orecchie di tutto l’ufficio da due settimane“. È lui ed è arrivato. Corro per le scale, schizzo fra comandi digitali e porte scorrevoli e lo vedo, lì intrappolato fra buste e pluriball.
Appena libero M9 dall’imballaggio e lo prendo in mano per la prima volta, il respiro comincia a diventare un fischio. La scocca è brillante, scintillante, da accarezzare, e a un primo test sembra anche meno delicata del solito (già, io sono uno di quelli che i telefoni li fa volare sull’asfalto).
Collego tutto, installo le mie classiche applicazioni e lo inizio subito a stressare: la prima cosa che testo è la Radio FM (parlavamo di qualcosa che manca a iPad?). La cattività estera non mi ha fatto dimenticare il mio primo amore anche se sono passato da Radio 1 e Radio 3 alle Radio Turche Berlinesi. Il risultato è sempre splendido e gli altoparlanti Boom Bass non hanno davvero niente a che vedere con i sistemi integrati degli altri telefoni. Con le cuffie poi: Magia.
Il monitor di HTC One M9 è di categoria immensa: i video sono avvolgenti, i testi sono chiari come cartelli stradali, la tastiera è intuitiva e risponde ai comandi meglio del telecomando di casa. E Adobe Flash non è più un mio problema.
La batteria, poi, è una killer feature, come ricordavo: il giorno passa via con meno del 50% di consumo, e ogni tanto riesco a chiudere anche 40 ore a uso completo.
Certo, l’esperienza con HTC One M9 non è stata proprio un completo idillio, per lo meno all’inizio.
Nelle prime settimane la fotocamera posteriore, skill che nella precedente versione mi aveva fatto urlare alle stelle per la meraviglia, mi delude: quando, affascinato dal tramonto sullo Sprea, faccio una foto verso la Berliner Fernsehturm, il rumore offusca ogni singolo pixel dello schermo. Sì, pare che le foto di notte non siano proprio una peculiarità di M9, così come il surriscaldamento posteriore. Già, la scocca in alluminio leggero non è proprio il massimo in termini di isolamento e usare il telefono sotto il sole fa diventare immediatamente le tue mani incandescenti come i piedi dei beduini. Ma queste imperfezioni hanno vita breve, nei primi giorni del mese di Giugno HTC viene in aiuto a me e a tutti i possessori dello smartphone cromato con un aggiornamento del firmware che limita massicciamente la temperatura del telefono e migliora via software le prestazioni della fotocamera.
Ma in tutto ciò, la sostituzione dell’iPad?
C’è da considerare che io l’iPad ce l’ho fra le mani per due questioni fondamentali: un primo sguardo a notizie, mail e Facebook, fra letto, bagno e colazione; videochiamate a casa.
Da quando ho HTC, il tablet può tranquillamente stare sulla mensola: lo sfogliamento mattutino con uno schermo da 5.5 pollici è più pratico e veloce, mentre le chiamate a casa (con Hangout invece che con Facetime) sono perfette in termini di audio e video.
Ebbene sì, a breve dovrò lasciare andare anche questa nuova versione di HTC One, che anche questa volta è stata rivelatrice: perché cercare uno schermo grande quando quello che ti serve è un grande schermo?