Com’è fatto il futuro della musica e della tecnologia? È quello che, in buona parte, abbiamo visto, ascoltato, dibattuto agli MTV Digital Days, una due-giorni che si è tenuta nella spettacolare location della Villa Reale di Monza, un complesso perfettamente integrato in un parco immenso, fresco e piacevole.
Abbiamo risposto all’invito di SEAT, main partner dell’evento, per conoscere la nuova IBIZA, sicuramente il modello più iconico dell’azienda spagnola, che si presenta con interni rinnovati nel segno dell’integrazione tecnologica. In effetti, il concetto degli MTV Digital Days sta tutto qui, nella pervasività della tecnologia, ormai attore invisibile della nostra quotidianità. E così, basta accendere il cellulare, mettersi al volante e godere di tutti i benefici della rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo: musica in streaming, social, assistenti vocali. Grazie alle tecnologie Mirrorlink, Apple CarPlay e Android Auto, Seat IBIZA si integra perfettamente con tutti gli smartphone di ultima generazione, permettendoci di essere online – in totale sicurezza – anche quando siamo imbottigliati nel traffico o viaggiamo verso la meta delle nostre vacanze. Così, basta un tocco sul touchscreen o un click sul volante per non perdersi nemmeno le notifiche dei social, che ci vengono lette da una voce automatica permettendoci di guidare senza distogliere lo sguardo dalla strada. Non mancano ovviamente integrazioni con navigatori (uno integrato e Google Maps) e perfino con Whatsapp. Quante volte ci siamo fermati per strada per rispondere ad un amico? Dimenticatevelo!
Un tema che è stato a lungo dibattuto, per esempio nel panel (affolatissimo) con The Kolors e Samsung, nel quale si è parlato di come i social network abbiano cambiato il rapporto fra star e fan, il modo di vivere e scrivere la musica; o magari della rivoluzione, anche quella non da sottovalutare, avvenuta nella musica quando si sono affacciati giovani producer che dalla loro cameretta, grazie ad un computer, hanno creato un macrocosmo di suoni e sonorità del tutto nuove, una rivoluzione che non accenna ad arrestarsi e che, se possibile, si sta espandendo al mondo dei device portatili.
Una location, dicevamo, grande, meravigliosa: nella Sala da Ballo tanti panel interessanti, dedicati anche all’altra rivoluzione forte, quella della musica in streaming, che ormai non manca nemmeno nelle auto appunto. Un modello ancora da raffinare, perché gli artisti non sono pagati il giusto sì, ma che sicuramente rappresenta un presente ed un futuro appetibile per i consumatori. Milioni di brani, disponibili ovunque, e un grande veicolo di promozione per artisti piccoli e grandi.
Non sono mancati anche approfondimenti legati al mondo del clubbing, salito alla ribalta per episodi più o meno belli, rappresentato da Claudio Coccoluto, leggenda del djing italiano e non solo, che ha saputo dire le parole giuste, quelle che spesso mancano sulla stampa generalista.
Senza dimenticare, in tutto ciò, l’ampio spazio dell’Innovation Village dedicato alle start-up, alcune più mature, altre con concetti ancora grezzi, ma potenzialmente interessanti. Il nostro amico e collega Franz Russo ne ha parlato sul suo blog.
Noi, dal canto nostro, ci siamo dedicati con anima e corpo alla parte notturna, quella che dalle 20 fino all’1 ha animato il prato della Villa Reale grazie a dj set e live di grande qualità. Per esempio, quello di Dardust, giovane compositore e autore italiano che ha voluto e saputo miscelare la musica neoclassica con l’elettronica, seguendo il filone di compositori come Nils Frahm e Olafur Arnalds. Promosso da MTV New Generation, il contenitore che ha permesso a tanti artisti di emergere sulla scena contemporanea. Vale davvero la pena ascoltarlo!
Highlights della prima giornata sono stati sicuramente Robin Schulz e Benny Benassi, il primo certamente più vicino ai nostri gusti musicali, con la sua house allegra ed estiva (e il clima, in effetti, ricordava ancora un po’ l’estate); di Benny Benassi possiamo solo dire che è riuscito a farci mettere da parte i “pregiudizi”, facendoci ballare e sudare.
Una menzione sicuramente va fatta sulla produzione dell’evento, impeccabile dal punto di vista musicale e dei visual, parte integrante dello spettacolo.
La seconda giornata ci ha visti sempre impegnati fra panel, start-up ma soprattutto musica. Fra i nostri preferiti, il nostro idolo Julio Bashmore, fresco fresco di “Knockin’ Boots”, il primo disco uscito ad agosto; UK bass e house ai massimi livelli e pubblico ovviamente impazzito. Su Coccoluto è inutile dilungarsi, è una leggenda e non è necessario chiedersi il perché: semplicemente perfetto.
Ci è piaciuto moltissimo anche il dj set di Klangkarussel, il dj austriaco che ci ha conquistato con Sonnentanz, uno dei maggiori successi degli ultimi tempi.
Ha chiuso Vitalic, e anche qui forse non c’è bisogno di presentazioni: l’electro-clash al massimo livello, tutti a casa sudati, felici e un po’ più consapevoli della rivoluzione tecnologica in atto.
Ma tu, Franz, che ne pensi di questa musica ad alto contenuto tecnologico? E come vedi l’integrazione della tecnologia negli show e, magari, nel pubblico? Già con Periscope è ri-iniziata una piccola rivoluzione, ma cosa ti aspetti ancora?
La due giornate che abbiamo vissuto insieme agli MTV Digital Days ci hanno offerto una nuova dimostrazione che il mondo della musica è cambiato e che il legame con il digitale e le nuove tecnologie in generale è sempre più forte. I contenuto dei panel organizzati nella splendida Villa Reale di Monza avevano tutti un comune argomento di fondo, e cioè qual è lo stato di questo legame, ossia quanto la musica oggi è digitale. La risposta che mi viene da dare è che la musica oggi vive, se così possiamo definirla, una seconda giovinezza, una seconda era, dopo quella analogica.
Il mercato musicale, dal punto di vista della fruizione, vede un consumo di contenuti musicali digitali che è ormai pari al 50%. Quindi le persone “consumano” musica in maniera crescente e questo mi pare che ormai sia un dato assodato.
Spotify è solo un esempio di questa evoluzione digitale.
Ma allo stesso tempo il digitale ha aperto nuove frontiere, nuove opportunità per giovani artisti di farsi conoscere e di farsi ascoltare. Si va oltre quindi le piazze ordinarie e si sfruttano le tecnologie per arrivare direttamente sullo smartphone della gente. Non a caso lo smartphone (un po’ meno il tablet) è il dispositivo mobile più usato per lo streaming (invece che per il download). E questo ci dà la dimensione del fenomeno musica oggi, più vicina anche nel senso fisico agli utenti.
Anche se poi, come abbiamo avuto modo di vedere, la musica vive del contatto con la gente. Più di 30 mila persone sono accorse alla Villa Reale per trascorrere due giorni di musica ininterrotta e per vedere da vicino i loro idoli.
A proposito di idoli, mi riallaccio al pane di Samsung in cui erano ospiti appunti i The Kolors, gruppo fenomeno del momento. In quell’occasione un gruppo giovane, adorato dai giovanissimi, ha messo in evidenza che, in relazioni alle nuove tecnologie, social media in particolare, è meglio avere un rapporto non troppo ossessivo. Questi strumenti, come ha sottolineato lo stesso Stash, leader del gruppo, servono molto a promuovere la propria musica, anzi oggi giocano un ruolo fondamentale da questo punto di vista, anche se è meglio “non restarne schiavi”.
E sempre in quel panel, dal titolo “Sempre connessi: come utilizziamo la tecnologia”, Samsung ha introdotto il tema dell’essere sempre connessi in virtù del dilagare del fenomeno dell’Internet delle Cose, un fenomeno che nel nostro paese ormai vale 1,55 miliardi di euro. Samsung dunque guarda con molto interesse a questo settore, puntando decisamente alle tecnologie indossabili, come gli smartwatch, con lo sviluppo di applicazioni permettendo alle persone di rimanere “sempre connesse” anche attraverso oggetti che indossano tutti i giorni. E da questo punto di vista i settori i settori sono vasti: si va dalla sanità all’automotive, all’elettronica di consumo, al commercio. Un fenomeno che coinvolgerà sempre più le nostre vite e che ci permetterà di interagire direttamente con gli oggetti di uso quotidiano grazie alla rete.
Ma l’essere “sempre connessi” lo abbiamo visto anche i due concerti che si sono tenuto ai Giardini della Villa Reale. Abbiamo avito nuove conferme, guardano un pubblico vario, fatto di giovanissimi e non, che era un pullulare di dispositivi mobili, smartphone e tablet. Tutti intenti a “raccontare” dal vivo cosa stava accadendo. E non solo attraverso foto e video condivisi poi tra i vari social network, come Facebook o Instagram, ma abbiamo visto come fossero tanti ad utilizzare app come Periscope, l’app di Twitter che permette di raccontare in live streaming ciò che sta accadendo. Ed è questa la nuova frontiera che si apre davanti a noi. Lo storytelling diventa sempre più “Live” e sempre più interattivo. E nel prossimo futuro assisteremo ad una crescita ulteriore di questa tendenza con app che non faranno che migliorare l’esperienza del “raccontare” ciò che accade intorno a noi. E un concerto, uno show musicale, che diventa un vero e proprio evento, è la condizione ideale.
E la stessa tecnologia legata alla musica per certi aspetti va percorrendo proprio questa strada, ossia quella di estendere l’esperienza che va oltre lo stesso ascolto. E proprio in occasione degli MTV Digital Days abbiamo conosciuto “Feel the music”, un’installazione permette di sentire la musica e quindi farla diventare anche un’esperienza visiva. Non a caso è stata premiata al RUFA Contest 2015, il concorso indetto dalla Rome University of Fine Arts in collaborazione con MTV. Insomma, il mondo della musica insieme alla tecnologia e al digitale va verso nuovi percorse che aumentano l’esperienza, una direzione inevitabile.
(Trovi qui l’articolo di Franz)
Insomma, una due-giorni che ha saputo fornici una bella panoramica del futuro, che ci ha fatto ballare e che non vediamo l’ora di rivivere l’anno prossimo.