Olandese, anno di nascita 1972.
Viviane Sassen fa parte di quella generazione di fotografi/artisti caratterizzati da un approccio ed un atteggiamento interdisciplinare.
“Si dovrebbe sempre essere in grado di giudicare una fotografia su diversi territori: politici, sociali, emotivi, ma anche personali.”
Alterna personali ad editoriali e lavori commerciali.
I suoi lavori sono stati ampiamente pubblicati ed esposti. Ha creato campagne per mostri sacri della moda (Miu Miu, Stella McCartney, Louis Vuitton per citarne alcuni).
La sua visione è fortemente condizionata dai tre anni della sua infanzia trascorsi in un villaggio del Kenya . “Luce del sole, ombre scure, il mercato con le pecore morte appese a testa in giù con la lingua fuori, gli altri bambini che hanno sempre voluto toccare il viso ed i capelli, l’oscurità pura che cadeva sul villaggio di notte”.
“Per me, l’Africa è colori vivaci e forti contrasti di luce e buio. Mi ricordo che guardavo le donne ed i bambini seduti sotto gli alberi che si riparavano dal sole. Fin da bambina vedevo queste forme grafiche”.
Questo vissuto è nella sua fotografia: l’utilizzo di forme pure/geometriche, i corpi (spesso astratti), i forti contrasti. I colori materici. Rimanda al mondo pittorico, non solo per l’utilizzo del colore, ma anche compositivamente. I vestiti ed i modelli sono semplici oggetti di scena per la sua immaginazione. Credo sia questo il potere delle sue immagini. Una surrealista/contemporanea che utilizza specchi, forbici , vernice e Photoshop per giocare con i preconcetti dello spettatore sull’idea di ciò che è fotografia di moda.