Quasi 3000 persone hanno sfilato ieri, mercoledì 13 aprile, per festeggiare il design con Seletti e i brand Disaronno, Gufram, Pepsi, Radio Deejay, Tempo e Toiletpaper. La festa più democratica della Milano Design Week ha portato per le strade del centro di Milano un colorato corteo di carri, striscioni, trampolieri, musica, bandierine, balli, capitanato da Seletti, fino ad arrivare nel distretto delle 5 VIE e terminare con un grande party in piazza Affari organizzato da Disaronno.
Stefano Seletti, art director del design brand: “Abbiamo deciso di organizzare il DESIGN PRIDE perché il design è democrazia, libertà, gioia e volevamo festeggiarlo con una grande festa che potesse coinvolgere tutti, avvicinando i brand e i designer alle persone. La soddisfazione più grande è stata proprio vedere i passanti unirsi al corteo, i bambini sventolare le bandierine, le persone ballare. E nemmeno la pioggia ci ha fermati!”.
Seletti ha aperto il corteo celebrando il “dito medio” di Cattelan e presentando due carri dedicati ai suoi vendutissimi alfabeti (luminosi e non). Disaronno ha partecipato celebrando con il proprio carro la jar in edizione limitata di 5.000 pezzi, realizzata in collaborazione con il duo Studio Job. Gufram presentava un alternativo e pop mobility system che ha visto protagonisti i pezzi più iconici del marchio come l’appendiabiti Cactus, il divano Bocca e la seduta Pratone. Pepsi e Fabio Novembre hanno giocato con il tema degli Emojis. C’era poi la musica del coloratissimo carro di Radio Deejay, con la musica di Shorty, e le ragazze di Tempo sui trampoli, con visionarie gonne realizzate interamente con i fazzoletti dei brand.
Ve la siete persa? Gustatevi qui sotto tutte le foto di Meschina.
Numerosi anche i designer che hanno sfilato, tra cui: Amebe, Antonio Aricò, BBMDS, Valentina Carretta, Cristina Celestino, CTRLZAK, Umberto Dattola, Fabrica, H!FIVE, Ilaria Innocenti, Emanuele Magini, Piano B, Marcantonio Raimondi Malerba, Elena Salmistraro, Studio Badini, Studio Nichetto, Giò Tirotto, Sebastiano Tosi, Alessandro Zambelli, Zaven.