Sulla passerella di Jil Sander sboccia la primavera. Appare una donna vestita da tinte delicate che ricordano i colori tenui della primavera, romantica come le donne dei vecchi film anni ’50.
La passerella diventa pura armonia, il tempo risulta dilatato come se stesse per fermarsi, gli esili corpi delle modelle avvolti da lunghi cappotti con bordi poco definiti e ondeggianti, da gonne che sembrano fluttuare in una dimensione quasi onirica. La donna Jil Sander è una donna senza tempo che accarezza la passerella, sembra lontana dalla frenesia quotidiana. E’ una donna che sorprende. I ritmi si evolvono e lasciano posto a linee geometriche e colori vivi. A sorpresa gli abiti iniziano man mano a definirsi come quadro che prende vita lasciando posto ad abiti laminati e linee precise che solcano i corpi delle modelle.
Dimentichiamoci la” donna-cubista” a cui ci siamo abituati, lasciamo posto ad una donna sicura di sè
anche tra le morbide linee di cappotti avvolgenti. Dimentichiamoci volgarità e compromessi questa è la Donna che si vuole.
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