Un tamarro della periferia di Cape Town, una ragazzina che sembra uscita da un raduno di cosplayer e un dj brutto e basta.
Questa è la descrizione più naturale che mi viene guardando i Die Antwoord sul palco del Circolo Magnolia di Milano.
La prima volta che ho sentito il loro nome (o meglio la loro musica) è stata vedendo questo video e devo dire che ho subito pensato fosse l’ennesimo caso umano che per una settimana rimbalza in rete per poi finire nel dimenticatoio insieme a cani parlanti e bambini neomelodici.
Però, effettivamente, c’era qualcosa di attraente in quel video. Qualcosa che un pò ti schifa, un pò ti turba, ma di certo non ti lascia indifferente. E poi, come si fa a togliersi dalla testa la vocetta stridula di Yo-Landi? Impossibile.
Sarà per questo che venerdì sera c’era una marea di gente a sentirli, tutti ad agitare la mano in stile Eminem e a fare headbanging come ad un rave.
Una decina di pezzi, poi uscita di scena e rientro per cantare la hit “Enter the Ninja”.
Posso dire che tutto lo spettacolo mi è sembrato ben confezionato per essere gente che sta sul palco da pochi anni. Lui sclera canta contro la folla esibendo i suoi tatuaggi finti? esagerati e lei danza come una ninfa sotto acido. E la cosa sembra funzionare.
A seguire i dj più bohemienne del panorama elettronico, due che ti sfondano i timpani in smoking per capirci.. Madame et monsieur i 2manydjs.
Ho sempre avuto un gran debole per la musica di David e Stephen, sia in versione 2manydjs che in versione rock band allargata, i Soulwax.
Nessuno come loro ha saputo reinterpretare il modo di far ballare la gente. Hip-hop, hard rock, electro, house, funk e qualsiasi altro genere musicale vi venga in mente loro lo metabolizzano e lo inseriscono nel dj set, tirando fuori dei mix caleidoscopici.
E cosa dire dei loro remix? Tutti stupendi.
Però l’impressione è che anche per i fratellini di Gent qualcosa sia cambiato. L’atmosfera non è più quella di una volta. Meno allegria e più cassa per tutti. Questo è quello che hanno trasmesso al sottoscritto.
A parte alcuni momenti di idillio amarcord fomentato da una vecchia conoscenza che funziona sempre o l’immancabile “I feel love” di Donna Summer, il resto era solo fidget fritta e rifritta.
Tecnicamente sempre impeccabili come le loro camicette. Passaggi di una precisione clinica, effetti ben studiati e mash-up collaudati. Però l’impressione è che ci sia meno ricerca, meno sperimentazione, probabilmente per offrire uno spettacolo più vicino alle aspettative del loro nuovo pubblico.
Io personalmente li voglio ricordare come i due pazzi visionari che durante i loro primi parties da dj, si beccavano insulti e sputi in consolle (come raccontarono loro stessi in una vecchia intervista per PIG mag), solo per il fatto di intervallare pezzi dei Beastie Boys e dei New Order alla Tecno becera che tanto amava il loro pubblico belga.
Di seguito, a mio parere, la più bella ora di musica cross-over che David e Stephen ci hanno regalato con la prima uscita delle famose compilation “As heard on Radio Soulwax“.
Enjoy!