Gusto italiano, tradizione manufatturiera e innovazione hanno trovato da qualche anno un ottimo connubio nelle creazioni Cor Sine Labe Doli, brand partito dal concept del papillon in ceramica, ma che collezione dopo collezione stupisce introducendo nuovi accessori, materiali, contaminazioni. In Cor Sine Labe Doli scorre sangue 100% pugliese (quello dei fondatori del marchio), e le forti origini del sud di sicuro giocano la loro parte nel determinare i connotati decisi e coraggiosi del brand (che non si fa mancare estrose sperimentazioni). E poi diciamocelo, il “portatore” (sano, sanissimo) di papillon è un uomo sicuro di se, legato alla tradizione, ma che vuole distinguersi, farsi notare, un perfetto uomo del sud insomma. Ma dal Sud è difficile farsi notare, è per questo che le menti creative/imprenditoriali, di nobili origini coratine, ma di solide basi milanesi, è dal capolouogo lombardo che hanno mosso i primi passi per far conoscere il brand che sta raccogliendo consensi e interessi internazionali. Per la nostra collaborazione mensile con Mumm Code, abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche chiacchiera con Luigi Arbore, uno dei fondatori nonchè responsabile marketing del marchio.
1. Cor Sine Labe Doli (Cuore senza macchia di tradimento) è anche il motto del vostro paese, Corato. Qual è il vostro background? È anch’esso legato alla vostra terra d’origine? Come riuscite a conciliare il local con il respiro internazionale che state dando al vostro marchio?
Tradizione, storia, forza, coraggio, determinazione, testardaggine, bellezza, etica e moralità, pulizia estetica e d’animo. Meridionali in tutto e per tutto, che però si fanno forti di quanto imparato nella città di Milano. La risposta è semplice: non siamo stati gli unici, come noi tanti giovani lasciano le proprie famiglie, le proprie radici, per andare a cercare più lontano la realizzazione dei propri sogni, delle proprie ambizioni. Se sogni qualcosa in più rispetto agli altri, voli un po’ più in alto degli altri. Se il Sud non fosse come tutti noi lo conosciamo, con le sue difficoltà economiche, con la sua lentezza congenita, con l’arretratezza di chi ci governa, con la chiusura mentale dei nostri genitori, beh chi lascerebbe il nostro amato Sud per altro? Il local ci è dato dalle nostre origini, l’imprinting, l’infanzia è legata alla Puglia, il global invece ce lo da Milano, il nostro presente.
2. La nuova collezione è stata presentata al Pitti Uomo 82 e al Berlino Premium. Cosa hanno rappresentato per voi queste due vetrine?
Siamo ormani degli habitués del Pitti Uomo. Siamo nati con loro e ne siamo infinitamente riconoscenti. Il nostro primo Pitti Uomo risale a Gennaio 2010; tutto è cominciato quel giorno, tutto il sogno e l’avventura che ancora continua, fortunatamente. Pertanto per noi Pitti Uomo rappresenta una certezza, una sicurezza, è come sentirsi e tornare a casa. Premium Berlino è un’esperienza nuova invece, internazionale, frizzante, eccitante, come tutto ciò che sa di nuovo. Contenti, entusiasti e molto più global.
3. Celata nelle vostre collezioni, c’è una particolare idea di moda che volete esprimere? Che tipo è la persona che indossa le vostre creazioni?
L’uomo Cor Sine Labe Doli, un uomo che indossa il suo papillon, con un cuore senza macchia di tradimento. Da un punto di vista socio-demografico. Un uomo dai trenta ai cinquanta anni. Un uomo di un livello sociale medio-alto, appartenente ad una classe economica medio-alta, con un’istruzione alta. Un uomo che risiede in grandi e medi centri urbani, impegnato da un punto di vista professionale, in ruoli manageriali e di responsabilità. Da un punto di vista psicografico, invece, prima di tutto un uomo che si distingue per la ricercatezza delle sue azioni e dei suoi pensieri e allo stesso tempo che conosce perfettamente, apprezzandolo, il mondo legato alla moda. Un uomo creativo. Ma anche un uomo che si veste di semplicità, ricercando però sempre un tocco in più di distinzione. Infine, è un uomo con un lato di carattere fortemente tradizionale, che però vive cercando sempre di riattualizzare la tradizione a cui è legato. Questo il nostro uomo. Potremmo dire che la nostra donna ce la immaginiamo femminile sì, ma con un carattere stilistico simile al nostro uomo, appena descritto.
4. Quanto vi impegna il lavoro di creazione e realizzazione delle vostre collezioni? Seguite personalmente tutte le fasi?
Ci impegna giorno e notte. Tutto il nostro tempo ruota con emozione attorno a Cor Sine Labe Doli. Non potrebbe essere altrimenti. Ora però per fortuna non siamo più solo io e Massimo, ma siamo in 4. A noi si sono aggiunte le preziose Fabrizia Lessi e Chiara Apperti, che ci aiutano nella realizzazione di ogni creazione, e non solo, anche nella gestione della mera operatività. Potremmo essere la versione glam e fashion dei Fantastici 4!
5. Qual è il mood della vostra ultima collezione P/E 2012-13? A giugno avete anche presentato un supporto per tablet in ceramica. State pensando a nuove possibili estensioni e/o collaborazioni del marchio anche al di fuori del contesto moda? In questi due anni è cambiata la vostra ricerca artistica?
Una collezione che gioca e declina diverse materie e finiture, dalla ceramica alla seta, dall’alluminio alla paglia, dal lino al jeans, per finire con la juta. Materia, Materiae. Con questa collezione iniziano le sperimentazioni incrociate tra la ceramica, cuore creativo del marchio e qualcos’altro. Fusioni, abbinamenti, accostamenti ed incroci sorprendenti. Questa collezione decreta, con quel pizzico di ambizione, lo stile Cor-Sin-Labe-Doliano. Non abbiamo confini ben precisi, ma viviamo di idee sperimentali. Non ci spavantano le idee, seppur possano provenire per settori non propriamente legati alla moda. Ci interessa solo creare e innovare. Per questo abbiamo lanciato nel 2011 un profumo e ci accingiamo a lanciarne un altro. Per questo abbiamo lanciato Fluctus, il supporto da scrivania in ceramica per tablet, la paglia, l’alluminio e tutto ciò che ancora deve venire!
6. Nelle nuove creazioni la ceramica, cuore creativo del marchio, si incrocia ad altri materiali che vengono fuori dalle vostre riminiscenze pugliesi.. diteci qualcosa in più di Palea, ad esempio… e se avete in mente progetti o elaborazioni simili in futuro..
Sperimentare sempre. La ceramica è il nostro cuore creativo, ma essa può vivere anche associata ad altri cuori stilistici. Palea è nata dall’unione di ceramica, paglia e seta. Una pochette in due modelli, busta o pochette, perfettamente unisex, che faccia vivere assieme due elementi materici della tradizione pugliese. Morbidezza, artigianalità contadina, rusticità, calore della paglia, uniti alla fragile durezza, all’eleganza, alla freddezza della ceramica.
7. Pensate che l’Italia sia un paese ostico per i giovani talenti? Quali sono i concept là fuori che più vi interessano? Consigli ai giovani fashion designer e creativi con idee nel cassetto e pochi mezzi/modi per realizzarle?
Diretti e schietti come sempre: sì l’Italia è un paese ostile per i giovani designer, e non solo. È refrattario e pone tante ma tante barriere all’entrata per giovani imprenditori. Pochi o quasi nulli gli aiuti; incentivi pilotati; innumerevoli difficoltà burocratiche. Ma nonostante ciò il consiglio che ci sentiamo di dare è di provare cmq, non arrendersi mai e provare, o la va o la spacca. In bocca a lupo!