Altro giro altro casco. Altro casco Giro. Ops. Mi è scappata la mano col gioco di parole. Ma questa volta ho provato un casco davvero particolare che viene da un produttore statunitense che negli ultimi due anni si è fatto conoscere per i propri prodotti esteticamente molto particolari che hanno rivoluzionato le coperture di sicurezza per la testa, sia per quanto riguarda il ciclismo urbano che quello professionistico. Sto parlando di Giro e del suo Air Attack che da circa due anni adorna le preziose teste di Katusha Team e BMC. Un elmetto che somiglia più ad una scodella da moto che al classico copricapoccia da bici. Da quando è entrato nel peloton è stato fin da subito oggetto di scherzi e ironia da parte di ciclisti e commentatori, ma dopo qualche settimana tutti hanno compreso l’estrema utilità e particolarità estetica. Io però ne ho provato un altro, il Giro Aspect, un casco che sintetizza aspetto retrò con particolari urban style da route californiana. La spettacolarità del design ve la faccio immaginare dalle foto (non c’è stato giorno che anche nella appannata Cesena qualcuno non mi chiedesse i cosa e i perché di un casco così figo**) ma il comfort non posso che raccontarvelo a parole: difficilmente ti accorgi di avere qualcosa in testa, anche dopo 70/100 km.
Al solito mi sono fatto due chiacchiere con qualcuno dell’azienda in questione, però stavolta dirvi con precisione con chi ho parlato non è molto facile. Ho parlato prima con Mark dall’ufficio londinese, che poi mi ha rimbalzato verso la simpaticissima Caroline che mi ha confessato di aver risposto alle mie domande solo dopo un piccolo consulto con le PR statunitensi. Ho idea che le mani su questo pezzo siano state ben più di sei. Ma tant’è, che per fortuna stavolta non mi sono troppo fermato su questioni personali.
Ciao Caroline
Ciao Ste’. How are you doing?
Perfect Caroline. Che dici partiamo subito a bomba? La storia di Giro.
Eh. Sembra facile. Sappiamo che tutto ha inizio nel 1985 quando Mr Jim Gentes partorisce l’idea di combinare leggerezza sostenibile, design gustoso e profondo comfort in un singolo casco. Da qui è nato Giro Sport Design che coccola i corridori da circa 30 anni.
Air Attack, Giro Aspect. Quando il design urbano è entrato così potentemente in casa Giro.
Abbiamo scoperto che la chiave doveva essere una sola: Semplificazione. Abbiamo lavorato a stretto contatto con i corridori e abbiamo compreso quanto la semplicità possa anche significare efficienza. Questo punto comune mette insieme professionisti e urban riders.
Il perfetto esempio di questa linea di design è Air Attack. Questo casco è rivoluzionario, in testa è davvero cool e nella galleria del vento gira davvero al massimo. Pensando poi alla rivoluzione del suo nuovo sistema di ariazione (Roc Loc Air) è davvero naturale quanto successo abbia avuto sia in gruppo che ai semafori.
Raccontami un po’ com’è stato preso Air Attack fra i corridori.
Air Attack da davvero sfidato la tradizione dei caschi per bicicletta. E ha vinto. Perfetto tecnicamente permette ai ciclisti di mettersi in testa qualcosa di davvero particolare.
E il mercato come ha reagito.
Non riusciamo a star dietro agli ordini. Tutti vogliono il casco di Alexander Kristoff e Leanda Cave.
E di quella figata del Giro Aspect.
La gente non riesce a capire se si tratta di un casco nuovo o vintage, da usare per uscite in città o per Gran Fondo. Materiali, texture e dettagli lo rendono un vero prodotto di design.
Spostiamoci un po’ verso Customer Social Responsability. Ho letto che Giro appoggia un sacco di associazioni che spingono i ragazzi verso lo sport e soprattutto verso il ciclismo. Come mai?
La nostra ispirazione parte proprio dalla voglia di riportare le persona ai valori genuini dello sport.
Così supportiamo la IMBA, gruppo che introduce i bambini alla mountain bike; People for Bikes, associazione che spinge allo sviluppo delle infrastrutture per lo urban cycling. Oltre a queste supportiamo anche numerosi campi per bambini che vogliono imparare sci e snowboard.
Tre domande secche. La corsa che rispecchia completamente il marchio Giro.
Ogni grande Giro. Obviously.
Lo sportivo emblema dello spirito Giro.
Chiunque raggiunga il successo con onestà, determinazione e immaginazione.
Perché il nome Giro.
Un tour ciclistico è una grande sfida che collega tutte le cose a cui tieni davvero. Il Giro d’Italia può essere la sintesi di questi concetti.
Grazie Caroline.
Ciao Stefano.
**Nota a margine
Una foto di me col casco l’ho messa alla fine per non rovinarvi la lettura del pezzo