Meno di un mese fa siamo rimasti a bocca aperta di fronte al temporary store che Hay, azienda danese del design, aveva messo su in via Ciovassino, nel cuore del quartiere Brera di Milano. L’occasione, ovviamente, era la Design Week ed il grande evento per il brand scandinavo era la presentazione della sua joint venture col designer inglese Sebastian Wrong, sotto le vesti di una azienda “satellite”: Wrong x Hay.
Presentato inizialmente a Londra a Settembre 2013, il brand ha già una ricca collezione che va dall’illuminazione (cavallo di battaglia di Wrong), a sedie, divani, tavoli, oggetti in ceramica e in tessuto, tutti sotto la direzione creativa di Wrong, ma progettati da designer internazionali o interni al brand.
Abbiamo passato dieci minuti con Sebastian a parlare del suo progetto e dei valori che intende riporre nel suo lavoro.
Cosa presentate per la Milano Design Week?
In realtà presentiamo nella sua interezza, Wrong x Hay.
Non avevate già presentato il brand a Londra?
Sì, ma non l’avevamo mai fatto fuori dalla Gran Bretagna, perciò è la prima volta che lo facciamo in veste internazionale. Molti dei prodotti erano già stati mostrati a Settembre, ma per questa Design Week portiamo alcuni nuovi pezzi, come i tessuti.
Wrong x Hay è una piattaforma internazionale. Tu sei uno dei designer ma anche creative director.
Sì, mi occupo di entrambe le cose. Sono un partner in affari in questa joint venture, sono creative director e designer per l’azienda, ma sto anche commissionando lavori ad altri designer per creare la nostra collezione.
Quali sono i valori principali di questa collaborazione?
La nostra filosofia è molto semplice: buon design ad un buon prezzo.
Come riuscite a raggiungere questo obiettivo? Quando si vuole fare buon design bisogna tenere in conto materiali e produzione. È molto difficile raggiungere prezzi abbordabili se vuoi prodotti d’alta qualità.
Giusto. La risposta è: sono molto fortunato. Sono parte di un’azienda, Hay, che sta crescendo molto velocemente, raggiungendo altissimi volumi di produzione. Per questo motivo abbiamo spuntato dei prezzi molto bassi di produzione dai nostri fornitori, basandoci sugli ordini di Hay. WxH, sì, è un brand separato, ma è parte del DNA di Hay, perciò le opportunità di business sono simili.
Hay e WxH sono entrambi editor. Chi sono i vostri fornitori? Lavorate in Scandinavia, Inghilterra o altrove?
Lavoriamo in tutto il mondo: Scandinavia, Europa dell’Est, Cina, India, Turchia, anche qualcosa in Italia.
Una delle maggiori critiche su Hay è che produce all’estero, mentre molti brand italiani in Brianza o vicino ai loro quartier generali. È un problema per te? C’è un dibattito che contrappone Copenaghen a Milano ed alcuni giornalisti ritengono che la città meneghina sia ancora la più importante, perché la filosofia dietro il design italiana è più pura.
Non m’importa per niente. L’unica cosa in cui sono interessato è il prezzo finale per il consumatore. Questo dibattito è ridicolo, totalmente irrilevante. Tutto ciò in cui sono concentrato è fornire buon design ad un buon prezzo alle persone di tutto il mondo che vogliano comprare una sedia, una lampada o un bel tappeto. Voglio creare un mondo ricco, interessante, diverso per i clienti a prezzi altamente competitivi.
Non ti stai focalizzando sulle elìte.
Non mi focalizzo sui nomi dei designer. Il nome del designer non è importante per me, tutto si basa su prodotto e prezzo.
Dal momento che Hay è un brand danese, mentre Wrong x Hay ha sede a Londra, ci piacerebbe sapere quali influenze di queste due nazioni possiamo trovare nei vostri prodotti.
La tradizione scandinava è basata su legno e un design molto elegante, non decorativo. È formale, soft, ma amichevole. London mi influenza dal momento che sono londinese: è grande, multicultural, la mia ispirazione è molto ampia. Prendo questa ispirazione, la metto in un collo di bottiglia e poi di nuovo fuori, così creiamo idee interessanti lavorando con designer internazionali.
Ho studiato arte (scultura), non design. Ho una buona conoscenza dell’arte contemporanea e ovviamente mi influenza come designer. Mi sta diventando sempre più chiaro cosa mi piace e cosa no. Non lavoriamo con tanti designer, ma chi lavora con noi dev’essere davvero bravo.
Avevi un brand, Established&Son, che hai mollato. Per quanti anni pensi andrà avanti Wrong for Hay?
Ero solo uno dei fondatori di Established&Son. Le opportunità sono cambiate ora, questo è un lavoro a tempo pieno, un progetto grande. Non sono interessato a cambiarlo.
Ultima domanda: qui, in uno bellissimo showroom, avete allestito un mercatino di prodotti per il lifestyle: cancelleria, oggetti per la casa ecc. Volete promuovere un lifestyle al posto di “meri” prodotti?
No, non sono così intelligente per farlo! Voglio solo fare cose con cui vivrei, che sono giuste per il momento e che posso fornire al prezzo migliore.