Alan e Karen Rossi sono l’allegro duo The Van Houtens. Di matrice musicale evidentemente anglofona, come il 50% dei loro cromosomi, vengono da Verbania (e dal Regno Unito) e recentemente hanno pubblicato su Metatron il loro ultimo EP – Britalian (ascolta). Allegri, auto-ironici, colorati e vagamente chic, abbiamo deciso di intervistarli alle 12 in un bar del centro milanese.
Solo che Alan si è svegliato un’oretta e trenta dopo, com’è giusto che sia per un artista, ed allora abbiamo realizzato la prima parte della nostra chiacchierata con Karen, batterista e unico spiraglio di serietà del gruppo.
È andata così.
Abbiamo letto che, inizialmente, i Van Houtens erano una sorta di fake band, come i Gorillaz. Ed il tuo ruolo di batterista, nella fattispecie, apparteneva a tale Lia19. Come ci si sente ad aver preso il posto di una pornostar?
Io mi sento tutto fuorché una pornostar! Siamo nati su Myspace, quel posto per vecchi lì (ride); Alan ha creato questo gruppo totalmente fittizio ed ha inserito delle foto di nostri amici ed anche quella di questa pornostar, Liana Nineteen, celeberrima pornostar USA, perché ci vuole il chitarrista che ha problemi di droga, il leader e la ragazza bella sul palco. E ne ha scelta una piuttosto carina! Ed è difficile paragonarmi a questa bella biondona, nonostante una volta mi sia presentata ad un servizio fotografico fingendomi lei. Mi sono prestata allo scherzo!
Poi è diventata una cosa seria.
Sì… No!
Ci teniamo a mantenere la nostra ironia, ci divertiamo sul palco e cerchiamo di far divertire gli altri.
E, infatti, domanda filosofica/freudiana. Ironia: stile di vita o artificio per sfuggire all’infelicità? Insomma, perché siete ‘così’?
Sono shockata! A volta si sfugge a qualche imprecisione tecnica. Ecco, comunque, quando parli con me parli con l’unica parte “seria” del gruppo (piccola), quando arriverà Alan ti divertirai e non riceverai alcuna risposta seria alle tue domande. Sarò sincera: la musica, almeno per me, è un hobby, deve rimanere così; ho un lavoro, faccio l’insegnante, preferisco divertirmi e far divertire.
Proprio a proposito del tuo lavoro di insegnante… Insegni inglese, no? Qual è la lezione che hai imparato dai bimbi?
I bimbi sanno scrivere canzoni, sono meravigliosi e tanti pezzi di Alan sono anche ispirati da loro. Molti di loro hanno una musicalità innata. Ho perfino composto alcuni pezzi per il teatro con loro e sono più bravi di me.
Perché scrivete “musica per teenagers”? E poi, scrivete musica per momenti felici o per cambiare quelli più negativi?
Aiuto.
Stamattina sono ispirato.
Ok, scriviamo musica per teenagers perché… non lo so. Però io sono teenager dentro. Se guardi, però, nella pagina Facebook, il nostro pubblico è principalmente di over-30.
Parallelo obbligatorio coi fratelli Gallagher. Andate d’accordo o pensate di finire a litigare su Twitter?
No, allora, Alan è complicato e difficile da sopportare, ma gli voglio bene (sono particolarmente buona). Questa esperienza mi piace anche per passare del tempo con lui.
Vuoi diventare mia sorella? Comunque, Alan ha dichiarato di scrivere testi in inglese ed italiano (Britalian) per non scontentare i vostri genitori. Ma poi, dov’è il tocco inglese e quello italiano nel complesso?
Beh, l’ultimo pezzo con il feat di La Bionda ha sicuramente qualcosa di italodisco. In realtà, dovresti parlarne con Alan. Però posso dirti che io mi sento metà italiana e metà inglese e posso diventare completamente italiana o inglese a seconda del momento. So fingere di parlare in italiano con l’accento inglese, o viceversa… Ho doppio passaporto, ho vissuto in Inghilterra…
Quindi per chi tiferai ai Mondiali? Attenta a quello che dichiari.
(in grossissima difficoltà) Tu sei italiano? Allora tifo Italia.
Avete chiamato il vostro ‘Britalian’ perché vi sentivate incompresi?
Siamo Britaliani, parliamo Britaliano, insegno Britaliano e quindi abbiamo chiamato il disco Britalian.
Vi piace il Chicken Gourmet?
In realtà non mangio mai da McDonald! Però mi è piaciuto molto accendere la TV e sentirmi dentro il loro spot. Tutto è successo grazie ad un amico che ci ha segnalati all’agenzia e così ci hanno scelti.
Torniamo all’EP.
Ora le domande te le faccio io. Quale pezzo ti è piaciuto di più?
Robert Downey Jr. per le atmosfere baleariche ed il tastierino anni ’80. Anche Copacabana che, però, a dispetto della melodia, è una canzone tristissima.
Esatto, e poi è la canzone che meglio esprime il Britalian. Malinconia, ironia, ricorda un po’ John Ferrara e Betty Karpoff da Flop.
A proposito del vecchio disco, quale è il vostro pensiero dopo due anni dalla sua uscita?
Alan ti risponderebbe che Flop è da buttare, ormai ci siamo evoluti. Lui lo rinnega, io non lo farei mai e ci sono piuttosto affezionata. Io sul mio lettore MP3 ho i Van Houtens.
Com’è ascoltarsi?
Divertente, alcuni pezzi sono anche utili per l’aerobica!
Fino ad ora abbiamo sentito troppi commenti positivi su Alan, comunque.
Beh, allora ti direi che, da buon inglese, cucina la pasta in acqua fredda, senza sale e la mescola col cucchiaino.
Orrore! Beh, e qualche storia sulla vostra Verbania?
Non c’è molto da dire, se non che uno dei nostri primi ed unici concerti lì l’abbiamo fatto in un centro commerciale. Ed è stato bellissimo! Vuoi una storia davvero divertente? Beh, in occasione di quel concerto avevo preparato un piccolo banchetto col nostro merchandising: diversi bambini sono venuti lì e l’hanno depredata pensando che fosse tutto gratis!
Un’ottima operazione di marketing.
Ora abbiamo dei fan da crescere. Per i prossimi 40 anni.
Nel frattempo, un tamponamento ed un parcheggio trovato a caso dopo… Incontriamo Alan!
Bene, con te parliamo subito di musica. Ci racconti questo cambiamento?
Siamo passati dagli ambienti un po’ tenebrosi della Chicago anni ’30 ad un suono più anni ’70, tropicale.
Quindi che mood volete comunicare? Siete la musica della gente felice?
Vogliamo essere la colonna sonora felice della gente felice che però si accorge di non essere tanto felice ed allora si deprime.
Intanto il barista ci racconta di un suo amico che farebbe parte dei “Muse alla milanese”. Cotoletta Muse, suggerisce Alan.
Voi siete?
Gli spaghetti blues.
Complimenti per l’originalità. Vabbè, chi tiferai ad Italia-Inghilterra?
Italia, ma se dovesse uscire…Tiferei Bangladesh.
Quindi ti piace il calcio? Che squadra tifi?
Sono tra Liverpool e Juventus, però sono più legato ai giocatori degli anni ’90 come Beppe Signori lo scommettitore.
Torniamo seri. Quanto tempo c’avete messo a fare “Britalian” e quali sono le vostre sensazioni ad esso legate?
Ho dato 50 pezzi al grande capo e lui c’ha messo un sacco di tempo a selezionarli, molto più di quanto ne abbia impiegato io per scriverli.
L’EP era in ballo da un po’, inizialmente era parte di una trilogia (uno per ogni stagione tranne l’estate), venuto fuori con una discreta qualità, ma fra un anno ci farà schifo. Musica usa e getta.
Che band ti ispirano?
Beatles, Totò Cotugno, Alberto Camerini, Paura Lausini, Com Truise, Beverly Hills 90210, Non è la Rai.
Prima con tua sorella si diceva che andate d’accordo. È vero?
Mah, io alcune sue scelte passate, come quella di posare nuda per Vogue, non le ho apprezzate. No, vabbé, dai, andiamo d’accordo.
E così finiamo nel vicino mercato di Coni Zugna, dove una signora chiede cortesemente a Karen ed Alan un etto di salame.
Chissà, ironicamente, magari hanno trovato la loro vera realizzazione.
intervista realizzata con la preziosa collaborazione di Carlo Giardina